"E’ ancora presto per risvegliarlo" I medici rinviano l’uscita dal coma

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Ancora presto per decidere il risveglio dal coma. Due settimane, forse, stando ai tempi dati dal professor Oliveri. Alex Zanardi che resta in prognosi riservata, apprestandosi ad affrontare una settimana definita fondamentale dai medici. Che dovranno decidere quando ridurre la sedazione e risvegliarlo dal coma farmacologico. Solo a quel punto si potranno capire le sue condizioni neurologiche che restano gravi.

Alex ha passato così un’altra notte al Policlinico, sedato, intubato e ventilato meccanicamente, con a fianco la moglie Daniela, la madre Anna e il figlio Niccolò. Intorno a loro continui summit, consulti e briefing tra medici. E’ quello che accade all’interno, all’esterno le ore di attesa sono intervallate dai bollettini. Quello delle 12 di ieri recita ancora la parola "stabilità" nei parametri cardio-respiratori e metabolici. "Il quadro neurologico – si legge - resta invariato nella sua gravità". Il direttore sanitario Roberto Gusinu non si sbottona. "Il quadro era molto serio – afferma - e in considerazione di questa serietà i clinici hanno fatto le loro valutazioni. In proiezione si va verso la prossima settimana, adesso bisogna attendere". A dare qualche dettaglio in più è invece il direttore di neurochirurgia che lo ha operato, Giuseppe Oliveri. "Le condizioni sono critiche – afferma – è necessario prolungare il coma indotto per altri 10-15 giorni. Non sappiamo quanto del coma sia dovuto ai farmaci e quanto alle condizioni neurologiche. C’è un danno primario al momento del trauma e un danno secondario che sono le conseguenze che si possono prolungare. Nessuno pensa di interrompere terapie fondamentali in questo momento – spiega -. Non abbiamo nessun elemento valido per sapere quali siano le sue condizioni neurologiche. Il cervello deve essere mantenuto a riposo. Per ora risponde bene, poi vedremo". Il prossimo bollettino oggi alle 12.

Intanto in questa interminabile attesa, con un paese che sta tenendo il fiato sospeso, davanti all’ospedale spuntano messaggi di incoraggiamento, cartelloni colorati, doni. C’è una maglia verde appesa a una gruccia con scritto: "Alex siamo tutti con te, forza eroe". Una dimostrazione esplicita di quanto è riuscito a dare Alex in questi anni.

E lo sanno bene i medici. Anche oggi Gusinu si è soffermato sulla questione "impatto emotivo". "E’ un personaggio pubblico, positivo con così tanta risonanza, che induce in tutti riflessioni e sensazioni. Anche i nostri clinici sentono questa pressione venendo da – ribadisce Gusinu - un periodo di emergenza sanitaria e quindi di forte stress".

Simona Sassetti