Distilleria Deta, alta tensione Chiesta chiarezza sulle emissioni

Il Comitato per la tutela e la difesa della Val d’Elsa si fa sentire: "Vogliamo ricevere relazioni scritte"

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Proseguono le iniziative a cura del Comitato per la tutela e la difesa della Val d’Elsa. Il gruppo, che si è costituito nei mesi scorsi sul territorio compreso tra le province di Siena e Firenze, ha dato vita alcuni giorni fa a un’ulteriore manifestazione per ribadire i timori evidenziati nel tempo. Al centro dell’attenzione sempre le questioni che interessano da vicino la Distilleria Deta, azienda leader nella produzione di grappe e liquori con sede in territorio comunale di Barberino Tavarnelle, ma in un’area al confine pure con San Gimignano e Poggibonsi.

Non sono mancate anche in questo caso le persone pronte ad accogliere l’appello degli aderenti per recarsi in piazza, munite di mascherina e con i cartelli di protesta per far sentire di nuovo la voce in merito ai temi sul tappeto, tra autorizzazioni, richieste di confronto e di valutazioni, chiarezza sulle cifre in merito alle emissioni in atmosfera: "Siamo preoccupati per la nostra salute – ha detto Gioietta Bagaggiolo, consigliera e segretaria del Comitato per la tutela e la difesa della Val d’Elsa – in quanto i dati presenti nei verbali di Arpat indicano Pm 10 e ossidi di azoto. Siamo interessati, per questo, a conoscere tipologie e quantità di polveri sottili derivanti dal processo produttivo. Più delle rassicurazioni a parole, insomma, vogliamo ricevere relazioni scritte e indipendenti che contengano resoconti puntuali delle indagini effettuate in materia".

Paolo Bartalini