Di Jullo: "E’ una panna di emozioni che montano Il mio Palio? Manca il coraggio di dire è finito"

"Non essendo senese non riesco a capire quanto sia potente e forte il pathos. Però qui è che come una panna che monta man mano". Con un flash il pittore del Drappellone di Provenzano Roberto Di Jullo esprime la sensazione che gli rimanda quella Piazza stracolma, che diventa silenziosa quando suonano le chiarine perché è il momento del verdetto. Del dentro, fra le dieci al canape, oppure fuori. Magari a soffrire perché sul tufo c’è la rivale. Accanto all’artista, che prosegue la full immersion senese, un altro pittore del Drappellone, Tommaso Andreini, torraiolo, ormai suo compagno di viaggio in questa avventura. "Se è terminato il Palio? Mancano le ultime quattro Signore Contrade e lo stemma del sindaco. E poi manca il coraggio di dire ’è finito!’", esclama. "Lo ritocca", sussurra Andreini senza aggiungere altro. "Quando uno è investito dall’incarico del Palio è totalmente preso", aggiunge Di Jullo che ha atteso l’estrazione davanti al Cortile del Podestà dove svelerà il Drappellone. "Sono certo che mi emozionerò", ammette prima che le bandiere delle Contrade inizino a spuntare dalle trifore. Quando esce quella della Torre viene travolto dall’onda di entusiasmo.