Siena, primo morto per coronavirus

Si tratta di un uomo di 88 anni di Poggibonsi Positivi al test anche la moglie e il figlio

Coronavirus, medici e infermieri al lavoro

Coronavirus, medici e infermieri al lavoro

Siena, 16 marzo 2020 - Noto professionista di 88 anni è morto ieri al Policlinico Le Scotte di Siena. È il primo caso di decesso nella provincia causato dal Coronavirus. L’uomo, residente a Poggibonsi, era stato ricoverato in condizioni critiche nei giorni scorsi insieme alla moglie, che è tuttora degente alle Scotte. Sotto osservazione anche il figlio di 55 anni, che nei giorni scorsi era risultato positivo al test.

I medici, i n questa fase di emergenza, si sono prodigati nelle cure e nell’assistenza all’anziano, all’interno dei settori riservati al Covid-19. Niente da fare: purtroppo non sono riusciti a salvare la vita al noto professionista valdelsano, a meno di una settimana dal trasferimento alle Scotte. Intanto non si ferma l’allarme sui casi di contagio all’interno del territorio provinciale. Un altro anziano, un 87enne ricoverato all’ospedale di Abbadia San Salvatore, è stato dichiarato positivo al Coronavirus. L’uomo, che abita in provincia, è stato per questo trasferito presso le Malattie infettive del San Donato di Arezzo. Non presentano sintomatologia i familiari che sono rimasti a più stretto contatto con l’ottantasettenne.

Intanto, secondo i dati forniti dall’Asl Toscana Sud Est, per la Provincia di Siena i contagiati sono 58. In ospedale sono ricoverati in 13 mentre a domicilio ci sono 45 persone. In totale all’interno del territorio dell’Asl Toscana Sud Est risultano 1500 le persone in sorveglianza attiva, contatti stretti delle 153 persone che oggi, risultano positive al Covid-19, mentre in 124 sono a casa e 32 i ricoverati.

E ieri il presidente della Regione Toscana, Enrico Rossi, ha firmato una nuova ordinanza con ulteriori misure per prevenire e contenere la diffusione dell’epidemia. Sono due le azioni disposte con il provvedimento: la chiusura temporanea, fino al 3 aprile, delle strutture semiresidenziali per anziani e disabili, i cosiddetti centri diurni, e l’istituzione di una commissione di esperti per definire le linee guida di indirizzo per i percorsi di cura destinati ai pazienti affetti da Covid-19. La sospensione da lunedì 16 marzo delle attività dei centri diurni risponde alla necessità di rafforzare ulteriormente le misure di sorveglianza sanitaria per le categorie a rischio.