
Coratti: "Nella Toscana sud siamo riusciti ad invertire il trend"
"Storicamente nella Toscana Sud il primo robot è stato installato al Misericordia di Grosseto, poi al San Donato di Arezzo, entrambi ospedali dell’Asl Sud Est, il terzo è al policlinico Le Scotte. Con la convenzione attuale fra Aou Senese e Asl, i pazienti della provincia di Siena, seguiti da specialisti degli ospedali Asl di Nottola e Campostaggia, possono accedere alla piattaforma robot delle Scotte, pur seguiti sempre dai loro medici e chirurghi di fiducia". A spiegare l’opportunità della programmazione condivisa della chirurgia robotica nell’area vasta è il dottor Andrea Coratti, direttore Dipartimento chirurgia generale e d’urgenza dell’Asl.
Come funziona l’accordo?
"Il paziente della Valdichiana o della Valdelsa viene messo dal suo specialista in lista chirurgica alle Scotte: sono i chirurghi di Nottola e Campostaggia che si spostano a Siena per operare col robot e sono adiuvati dai colleghi delle Scotte, possibilmente in equipe miste almeno sino a completa autonomia dei chirurghi Asl. La programmazione degli interventi la fa lo specialista di branca che segue il paziente insieme al direttore dell’Unità ospedaliera di riferimento".
Quali aree sono coinvolte?
"Il programma è partito con l’urologia e la ginecologia e stiamo valutando l’opportunità di estenderlo alla chirurgia generale. La tecnologia robotica è utilizzata per interventi mini-invasivi complessi. L’anno scorso nelle strutture ospedaliere Asl sono stati eseguiti circa 500 interventi per ognuna delle due macchine di Grosseto e Arezzo, poco meno alle Scotte".
Quale è il vantaggio della programmazione condivisa?
"Per il paziente è il mantenimento del rapporto di fiducia con il proprio specialista, che lo segue anche nell’intervento presso un altro ospedale. Ma operare sul robot alle Scotte è anche opportunità di crescita professionale per i colleghi di Nottola e Campostaggia e può essere un elemento di attrattività per giovani chirurghi".
La robotica è la nuova frontiera della chirurgia?
"Nell’area Sud Est della regione è stato invertito il modello toscano, che tendeva a centralizzare i servizi: in area Centro ci sono 3 robot a Careggi e in area Nordovest 4 al Cisanello. Nella Toscana Sud, molto più vasta delle altre due zone, tre robot a Grosseto, Arezzo e Siena. Nel prossimo futuro la distribuzione dei robot sul territorio sarà vincente: anche alla luce di nuovi robot sul mercato e del ridimensionamento dei costi. L’accesso a queste piattaforme potrà essere ampliato. La presenza capillare delle tecnologie robotiche rappresenterà la nuova frontiera".
Paola Tomassoni