DIEGO MANCUSO
Cronaca

Consorzio e Comune non ci stanno

L’accostamento tra il Vino Nobile di Montepulciano, primo vino italiano a ottenere nel 1980 la Denominazione di Origine Controllata e...

L’accostamento tra il Vino Nobile di Montepulciano, primo vino italiano a ottenere nel 1980 la Denominazione di Origine Controllata e...

L’accostamento tra il Vino Nobile di Montepulciano, primo vino italiano a ottenere nel 1980 la Denominazione di Origine Controllata e...

L’accostamento tra il Vino Nobile di Montepulciano, primo vino italiano a ottenere nel 1980 la Denominazione di Origine Controllata e Garantita, e il Montepulciano d’Abruzzo, in parte a Denominazione di Origine Controllata (Doc), in parte Docg, ha subito richiamato la querelle che deriva da un’omonimia solo apparente. Per il vino toscano il nome Montepulciano indica infatti la località di produzione, per quello abruzzese il riferimento è al vitigno. Non a caso il Consorzio dei produttori di Nobile (nella foto Andrea Rossi) ricorda la vicenda che prende il via nel 2012 "con un accordo di collaborazione sottoscritto anche dalle due Regioni", ma che, si fa notare, "soprattutto sul fronte abruzzese non ha mai trovato troppa responsività nella pratica dei fatti".

Così il Nobile, "proprio per venire meno alla confusione di mercato tra le due denominazioni, ha ottenuto, nel 2021, una modifica del Disciplinare di produzione che obbliga a inserire in etichetta la parola ’Toscana’". Ma la nota non risparmia neanche il presidente della Regione Abruzzo, Marco Marsilio (FdI): "Meno male che il Montepulciano d’Abruzzo esporta più del Vino Nobile di Montepulciano, visto che la produzione della Doc abruzzese supera i 100 milioni di bottiglie, contro i 7 milioni del Nobile".

"Ho sperato che fosse una fake news, invece non era così – dice Michele Angiolini, sindaco di Montepulciano –. Quelle dichiarazioni suscitano sconcerto e profonda indignazione, credo che un esponente del Governo dovrebbe apprezzare e valorizzare una realtà come la nostra, non utilizzarla per offendere i cittadini toscani". "Non è davvero ciò che ci si aspetta da un ministro" aggiunge l’assessore comunale alle Attività produttive Alberto Millacci che, con icolleghi di Giunta, ha chiesto le dovute scuse. Critico anche il Patto per il Nord di Siena: il segretario Francesco Giusti parla di "un ministro che, pur di compiacere l’interlocutore del momento, è disposto a calpestare il buon senso". Getta acqua sul fuoco Luca Baroncini, segretario regionale della Lega : "Salvini ha a cuore la Toscana e ci punta politicamente moltissimo. E’ incredibile montare polemiche per una considerazione scherzosa".

Diego Mancuso