
"Confronto aperto sul Policlinico. Per la città l’ospedale è cruciale"
A breve sarà al centro delle cronache per i provvedimenti sanzionatori per il Palio di luglio, lavora alla delega su servizi informatici, ma nei primi mesi si è notato per l’attivismo sulla sanità. "L’assessore di un capoluogo deve essere il referente delle necessità della popolazione e il facilitatore di incontri tra gli attori; ho attivato un tavolo permanente di confronto con Azienda ospedaliera, Asl, Università", dice Giuseppe Giordano.
Cosa è emerso nelle riunioni?
"Intanto abbiamo condiviso un metodo. Due giorni fa ho dialogato con i direttori generali sullo stato di avanzamento dell’integrazione ospedale-territorio. Parleremo anche di ingresso e uscita dei professionisti, come di tempi di attesa e Lea".
Quello delle ‘fughe’ è un tema caldo, lei che idea ha?
"Ho risposto a un’interrogazione riportando i dati inviatimi dal dg Barretta, secondo i quali non ci sarebbe una situazione di emergenza. È anche vero che se vengono evidenziati certi problemi, è giusto parlarne".
Cosa si aspetta dal dialogo?
"Ne parleremo al tavolo convocato il 23 ottobre, parteciperanno anche i sindacati. Spero possa essere un incontro chiarificatore anche se è evidente che questa iniziativa non intende sostituirsi a quelle che, nei rapporti con i sindacati, chi gestisce la sanità è istituzionalmente tenuto ad attivare".
In che modo il Comune entrerebbe in questa partita?
"È giusto parlarne perché dalla presenza dei professionisti dipende la qualità dei servizi sanitari. E anche un eccesso di mobilità può creare difficoltà".
Per le strutture le Scotte sono alla vigilia di grandi interventi, l’Asl di importanti riorganizzazioni. Cosa ne pensa?
"L’ammodernamento del policlinico è un’operazione fondamentale, inevitabile che il Comune abbia provato per le sue competenze a facilitare questo percorso. Ma se un grande ospedale specialistico è un bene prezioso, in un territorio come il nostro con una popolazione che invecchia lo è ancora di più dare importanza alle cure intermedie, all’hospice, all’attenzione per i non acuti o per chi ha bisogno di essere seguito dopo il ricovero. Una struttura moderna in viale Sardegna è una operazione rilevante".
Ci sono altri interventi ?
"Mi sono impegnato a trovare una diversa collocazione alla centrale 118, che ha bisogno di spazi e strutture più consone alla rilevanza del servizio".
L’emergenza-urgenza ha anche un problema di personale.
"È un tema complesso di rilevanza regionale. Con il consigliere Ulmi, vicepresidente commissione sanità, ho incontrato il direttore Gelli o sul tema 118. Crediamo sia ineludibile, per esempio, stabilizzare i medici convenzionati anche da 15 anni".
Su questo c’è un confronto aperto con la Regione.
"Chiediamo di valutare il riconoscimento dell’anzianità di servizio, anche se la Regione non pare propensa. L’onorevole Michelotti ha presentato un quesito al ministero della Sanità, attendiamo la risposta".
Dal 25 al 28 il Festival della Salute, come sarà organizzato? "Una parte del programma era impostata. Ho cercaato di dare più ruolo al Comune. Parleremo di organizzazione delle cure, comunicazione in sanità, Pnrr, eventi formativi nelle scuole".
Quando ci saranno gli stati generali della sanità?
"Dopo il festival, entreremo nei dettagli. Promuoveremo 4-5 tavoli tematici su temi rilevati per firmare protocolli condivisi".