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'E’ nata la clinica del sale'. L’idea di una mamma per aiutare chi ha problemi respiratori

Mio figlio aveva avuto bisogno della terapia, adesso è diventato un lavoro

Un’immagine dell’interno della clinica aperta dalla giovane donna

Siena, 15 febbraio 2018 - Trenta metri quadrati di pannelli di legno di abete, rivestiti con rete e 20 quintali di sale marino puro sostenuto alle pareti e al soffitto da un apposito legante per uno spessore di oltre 10 centimetri tutto distribuito in otto metri quadrati con una sola porta di accesso. Non siamo di fronte ad una cella di isolamento ma alla clinica del sale che da qualche tempo è funzionante a Sinalunga nella zona industriale.

Come riferisce la titolare, Eleonora Cappelletti, tutto è nato dal fatto che mio figlio soffriva di una brutto laringospasmo e per curarlo ero costretto a lunghe trasferte a Perugia. «Da qui l’idea di realizzarla anche a Sinalunga e dopo aver reperito un idoneo locale e aver effettuato una sorta di ricerca di mercato, ho realizzato la struttura. Gran parte dell’utenza sono bambini piccoli che soffrono di problemi respiratori; basti pensare che una terapia di trenta minuti, corrisponde mediamente a tre giorni di mare. Ma anche anziani sono soliti frequentare la clinica e la cosa bella à che spesso sono proprio i nonni che non solo accompagnano i loro nipoti ma insieme fanno la terapia in un contesto igienicamente puro perché il sale è antibatterico per eccellenza.

Sì perché se i più grandi possono effettuare il trattamento comodamente seduti su apposite sdraie guardando la tv incastonata nel muro, i piccoli possono giocare col sale sciolto nel pavimento col secchiello e la paletta, ricostituendo proprio l’ambiente marino. Fa parte della seduta anche l’immissione attraverso un apposito bocchettone collegato ad un dispositivo posto in un locale limitrofo, di cloruro di sodio salino secco, appositamente dosato. Particolare attenzione l’abbiamo posta per i claustrofobici cosicchè la porta di accesso è trasparente, apribile in ogni momento con visibilità verso l’esterno del locale. Anche la temperatura è sistematicamente controllata variabile da 18 a 24 gradi così come l’umidità. Sono soddisfatta conclude Eleonora particolarmente perché anche un cliente inizialmente scettico, tra l’altro di professione chimico è venuto a ringraziarmi per i risultati da lui raggiunti che gli hanno consentito di eliminare con una serie di sedute l’utilizzo sistematico di antistaminici.

Massimo Tavanti