Chiusa l’indagine sulla riduzione in schiavitù

Conclusa l’inchiesta del pm Stefano Ammendola della procura di Milano sul caso della donna, ora ha 41 anni, Miriam (nome di fantasia), che sarebbe stata ridotta in schiavitù dalla coppia a cui era stata affidata, in Lombardia. E sottoposta a più riprese a violenze sessuali di gruppo avvenute anche nella nostra provincia. Una vicenda nella quale, secondo la procura, entrano in scena anche riti satanici e messe nere nel corso delle quali la donna sarebbe stata abusata da alcune persone incappucciate. Il 67enne indagato e difeso dall’avvocato Luigi De Mossi però ha sempre negato questo scenario. La moglie è assistita invece dall’avvocato Francesco Poggi.

La chiusura dell’inchiesta è arrivata all’indomani dell’udienza nel corso della quale il giudice aveva deciso che ascoltare la vittima in incidente probatorio avrebbe rappresentato per lei un ulteriore danno che la macchina della giustizia non poteva infliggere.

Il quadro accusatorio – riduzione in schiavitù la contestazione per entrambi gli indagati, violenza sessuale di gruppo solo per l’uomo, episodi che sarebbero avvenuti fra il 2000 e il 2015 – è stato confermato dagli investigatori. Adesso la coppia ha venti giorni di tempo per depositare eventuali memorie, documenti ma anche per chiedere di essere ascoltata dal magistrato.