Chianciano, inchiesta migranti Davano lavoro e tetto agli irregolari Arrestati due uomini e una donna

L’operazione della Finanza, coordinata dalla procura, ruota attorno ad un’associazione di assistenza. Venivano portati presso le famiglie. Assunzioni fittizie per far ottenere loro il permesso di soggiorno. .

Chianciano, inchiesta migranti  Davano lavoro e tetto agli irregolari  Arrestati due uomini e una donna

Chianciano, inchiesta migranti Davano lavoro e tetto agli irregolari Arrestati due uomini e una donna

Un’inchiesta importante. Non solo per gli attuali esiti investigativi – siamo ancora alle prime battute, nonostante tre misure cautelari ai domiciliari ottenute dalla procura – ma soprattutto perché coniuga (involontariamente) temi di forte attualità. Da un lato la questione immigrazione e flussi di ingresso legali nel nostro Paese che è materia ’calda’ del dibattito politico. Dall’altro la necessità di trovare operatori che si dedicano all’assitenza dei malati e delle persone sole in una società come quella italiana – e ancor di più senese – che fortunatamente invecchia. Ma deve fare i conti con famiglie sempre più composte da una sola persona oppure con figli lontani per ragioni di lavoro.

A svelare l’esistenza di un’indagine di ampio respiro, tanto è vero che ad alcune persone fra cui i tre ai domiciliari viene contestata l’associazione a delinquere, è stato un blitz in grande stile della guardia finanza. Mai si erano viste così tante divise, lunedì scorso, in un paese che purtroppo è sonnolento e deserto. Uomini e anche cani, fermi di fronte ad alcuni alberghi chiusi.

Si è pensato subito ad un legame con l’immigrazione illegale, stante un precedente accaduto qualche anno fa. Sarebbe proprio così, anche se nulla trapela dagli uffici giudiziari in attesa dei primi interrogatori di garanzia lunedì prossimo. Alcuni dei principali indagati, sembra di capire, avrebbero creato un’organizzazione ben oleata per consentire ad un notevole numero di extracomunitari che si trovavano in Italia senza averne diritto, dunque irregolari, di restare nel nostro Paese. In pratica garantivano loro un tetto sulla testa (in alberghi ormai chiusi o appartamenti?) ma anche un’attività lavorativa, nonostante mancasse loro, almeno in molti casi, il permesso di soggiorno che si adoperavano poi di ottenere. Un’architettura complessa che ruotava attorno ad un’associazione nata per fornire assistenza garantendo supporto alle famiglie attraverso appunto gli stranieri. Sono sempre più numerose, come detto, quelle che devono ricorrere a questo per aiutare i propri cari.

Un meccanismo che avrebbe portato agli arresti domiciliari, alla luce della richiesta della procura al gip, due uomini e una donna (uno residente in Valdelsa, difeso dall’avvocato Ilaria Marini e gli altri a Chianciano, uno dei quali assistito dall’avvocato Alessandro Betti che segue anche uno degli indagati sempre della cittadina termale) tutti conosciutissimi in Valdichiana proprio per il tipo di attività svolta.

Un altro aspetto dell’inchiesta riguarda il permesso di soggiorno per decine e decine di stranieri che alcuni degli indagati avrebbe aiutato ad ottenere o rinnovare facendo magari risultare agli organi preposti al rilascio che lavoravano regolarmente grazie magari ad assunzioni fittizie propprio da parte della società dedita all’assistenza.

Lunedì, come detto, i tre agli arresti domiciliari si presenteranno davanti al giudice per l’interrogatorio di garanzia.

La.Valde.