REDAZIONE SIENA

Caso Rossi, parla Zanettin: "Ecco i punti da chiarire"

L’ex presidente alla nuova commissione: "Utile un esperimento giudiziale"

Caso Rossi, parla Zanettin: "Ecco i punti da chiarire"

"Vi affido le nostre valutazioni sugli accertamenti istruttori che volevamo svolgere. Ritenevamo utile un esperimento giudiziale a Siena avendo rilevato incongruenze fra le dichiarazioni rese fra i diversi protagonisti nelle ore precedenti e successive al decesso, verificando i tempi che occorrono per spostarsi da un luogo all’altro", dice l’ex presidente della commissione parlamentare d’inchiesta sulla morte di David Rossi Pierantonio Zanettin audito ieri dalle 20.25 alle 21,30 in forma pubblica (e poi secretata) dalla nuova commissione, presieduta da Gianluca Vinci. Un passaggio di testimone nel quale declina gli accertamenti in sospeso. Quello appunto sugli orari citando l’allora migliore amico di Rossi, l’ex comandante provinciale dell’Arma all’epoca Pasquale Aglieco, gli orari del 118 "e i tempi per spostarsi dall’ufficio di Rossi all’uscita da Piazza dell’Abbadia", aggiunge Zanettin. Riferendosi alla chiavetta usb con il video della caduta del manager della comunicazione "all’interno della quale è stato recuperato un secondo filmato, cancellato, di due soggetti all’epoca non identificati che uscivano dal lato Piazza dell’Abbadia" Zanettin osserva: "Fino ad allora si era parlato di un’uscita unica. La procura di Genova a cui affidammo la questione disse di averli identificati, dipendenti Mps. Non c’erano sviluppi particolari che meritassero ulteriori approfondimenti". Un punto da cui ripartire per Zanettin che pone inoltre all’attenzione della nuova commissione anche il pc formattato con "gallery fotografiche molte ricche", gli accertamenti economici da compiere sulla famiglia ma anche su altri soggetti, l’opportunità di audire di nuovo il portiere presente nella Banca la sera della morte di Rossi. Prende spunto dal giudizio sul lavoro della sua commissione del ’The Post internazionale’ che ne ha ricavato un fumetto – "Sembrava di un altro Parlamento: seria, efficace, trasversale" – per auspicare "di lavorare con lo stesso spirito e in modo unitario". In avvio aveva ripercorso le conclusioni delle perizie ben note – "se fosse stato soccorso immediatamente si poteva salvare", quanto alle lesioni sul volto e sul polso "non sarebbero compatibili con l’ipotesi suicidiaria" –, risponde a varie domande del vice presidente della commissione Simonetta Matone (Lega) sull’ipotesi di un nesso fra i presunti ’festini’ e il caso Rossi, capitolo archiviato definitivamente dalle indagini della procura di Genova con cui c’è stata collaborazione trasmettendo in tempo reale il materiale, anche al Csm che, spiega Zanettin, "non ha ritenuto di prendere iniziative di fronte a quanto inviato". L’ex presidente chiude la parte pubblica rispondendo a Ilaria Cavo (Noi moderati) che chiede delucidazioni su quali basi sia stata esclusa un relazione fra i due che escono da Piazza dell’Abbadia ed il caso. "Questione su cui lavorare da subito", ribatte. "Basta chiedere alla procura (di Genova, ndr)", sentenzia Matone.

Laura Valdesi