PAOLO BARTALINI
Cronaca

Campostaggia da sogno a realtà. Venticinque anni di vera crescita

Celebrazioni con le maggiori autorità in occasione del primo quarto di secolo di vita dell’ospedale

L’ospedale di Campostaggia è stato festeggiato per i primi 25 anni di vita

L’ospedale di Campostaggia è stato festeggiato per i primi 25 anni di vita

Senza memoria non esistono risposte per il futuro. Le emozioni di un compleanno speciale, si leggevano negli occhi dei professionisti che venticinque anni or sono trasferirono le loro competenze dalle strutture dell’Alta Valdelsa al nascente monoblocco di Campostaggia. Medici, tecnici, infermieri nel prezioso ruolo di anelli di congiunzione tra la sanità di ieri e i nuovi modelli basati sul superamento degli ospedali delle origini a vantaggio dei presidi di zona. Un ponte che ha unito le generazioni di addetti ai lavori nei diversi campi di azione. Tutti idealmente presenti alle celebrazioni nell’auditorium Carlo Buffi di Campostaggia, il personale in servizio e le figure di riferimento del passato: da ognuno il proprio contributo, per permettere giorno dopo giorno al padiglione valdelsano di assumere il ruolo di "eccellenza della sanità in Toscana", come rimarcato dal presidente della Regione, Giani.

In prima fila i sindaci del circondario, Susanna Cenni, Piero Pii, Andrea Marrucci, Andrea Pieragnoli, Francesco Guarguaglini, e anche alcuni tra i loro predecessori, David Bussagli, Marco Lisi, Fabio Ceccherini. La direttrice Lucia Grazia Campanile e il dg della Asl Toscana sud est Marco Torre hanno dato il via ai lavori, coordinati da David Taddei. Testimonianze di un percorso per la realizzazione di Campostaggia che ha attraversato i decenni, tra i dibattiti anche accesi in un territorio legittimamente ancorato al valore delle singole municipalità. In tale contesto spiccò l’apporto determinante di Pierluigi Marrucci, ricordato con commozione alla platea da parte di Marco Spinelli, in un intervento preceduto dalle sequenze storiche di Campostaggia rievocate da Valerio Del Ministro. Apprezzate le relazioni del già presidente della Regione, Claudio Martini, di Fabio Ceccherini, di Michele Logi, della sindaca Susanna Cenni, che si è soffermata sull’importanza del lavoro di tre componenti: competenze, politica, partecipazione. Augusto Paolo Lojudice. Ha aggiunto Giani: "Campostaggia è la rappresentazione dell’impegno che questa Regione profonde per la sanità pubblica e universale: una sanità che non lascia indietro nessuno. Ma è qualcosa che ci è ancora caro e che vogliamo proiettare nel futuro, pur preoccupati del sottofinanziamento del sistema sanitario nazionale". La parola all’assessore regionale Simone Bezzini: "In qualche modo lo spirito locale guardava a questo percorso con grande diffidenza ma è stata veramente una scelta lungimirante che ha consegnato alla Val d’Elsa un ospedale più moderno, più grande, in grado di rispondere ai bisogni di salute della popolazione".

Paolo Bartalini