Campostaggia ad alta tecnologia. Nuovo macchinario per fare la Tac

Ieri mattina si è svolta l’inaugurazione nell’ospedale valdelsano che si tiene sempre al passo con i tempi

Campostaggia ad alta tecnologia. Nuovo macchinario per fare la Tac

Campostaggia ad alta tecnologia. Nuovo macchinario per fare la Tac

Un macchinario non sostitutivo, ma in aggiunta all’esistente. Acquistato questa volta non tramite i fondi Pnrr, bensì attraverso una forma di noleggio a lungo termine. Risponderà, la nuova Tac inaugurata ieri all’ospedale di Campostaggia, alle sempre crescenti esigenze della popolazione e ai numerosi pazienti che si rivolgono al padiglione valdelsano. Con particolare attenzione a quanti necessitano di cure per patologie oncologiche. "A partire dal 15 aprile a questa tipologia di utenti saranno riservati circa 200 posti al mese, raddoppiando l’offerta attuale".: lo ha spiegato il dottor Enrico Saloni, direttore della Diagnostica per Immagini e della Radiologia di Campostaggia. "La rapidità della sua installazione, ipotizzata da circa un anno, è stata possibile grazie alla collaborazione fra la Regione Toscana, la Direzione della Asl Toscana Sudest, Estar, il Dipartimento di Diagnostica per immagini e il Dipartimento Tecnico", ha concluso il dottor Saloni, nell’incontro che ha preceduto il taglio del nastro con il presidente della Regione Eugenio Giani, l’assessore regionale al Diritto alla salute Simone Bezzini, il sindaco di Poggibonsi David Bussagli, il presidente della Conferenza aziendale dei sindaci Giuseppe Gugliotti. Per la Asl Toscana Sud Est, il direttore generale Antonio D’Urso, la direttrice amministrativa Antonella Valeri, la direttrice di Campostaggia Lucia Grazia Campanile, insieme con Biancamaria Rossi, direttore della Società della salute. Bussagli ha evidenziato i meriti della Regione ("un percorso di innovazione che migliora le capacità di cura del territorio"), prima di cedere il microfono a Giani: "Una buona sanità pubblica - spiega il presidente della Toscana - è fatta di persone, medici, infermieri, tecnici e professionisti, di servizi diffusi e anche di investimenti in tecnologie che aiutano a contare su diagnosi precise e precoci". Del resto la sanità pubblica non può prescindere da strumenti di ultima generazione: lo ha detto l’assessore regionale al Diritto alla salute Bezzini, ricordando che tali apparecchiature sono "necessarie per migliorare le diagnosi e gestire al meglio i bisogni dei pazienti". Una Tac che si affida a tecnologie analoghe agli ospedali di Arezzo, di Grosseto e del Valdarno. "Puntiamo su strumentazioni all’avanguardia - ha sottolinea infine il dg D’Urso - a beneficio dei cittadini, perno della nostra visione di sanità pubblica. E i pazienti oncologici trovano in questo ospedale un vero riferimento".

Paolo Bartalini