Caldo Natale, è il terzo dicembre più rovente

Riscaldamento globale e vortice polare compatto. L’esperto di Meteo Siena: "Nel 2022 temperatura media aumentata di 1 grado. È record"

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Da Bianco Natale a Caldo Natale il passo è breve, basta sostituire la qualifica cromatica con quella metereologica. Eppure non potrebbe esserci distanza più abissale tra il titolo del grande classico natalizio diretto da Michael Curtiz e la realtà di un dicembre 2022 nel quale la neve è rimasta un sogno inafferrabile. È il risultato di temperature anomale, autunnali, che hanno investito la penisola e regalato a Siena un dicembre fra i più caldi della storia - il terzo per l’esattezza, ma il gap con la medaglia d’argento potrebbe essere colmato negli ultimi giorni di un anno arrivato ormai agli sgoccioli.

Temperature che non sembrano aver alcuna intenzione di scendere, con picchi vicini ai 18 gradi; e così, l’inverno come lo abbiamo sempre conosciuto rimanda all’anno nuovo il suo inizio. "Stiamo registrando temperature molto elevate per il periodo – commenta Damiano Sonnini di MeteoSiena 24 - , non abbiamo battuto dei record, se non localmente, ma ormai vediamo questa situazione ripetersi frequentemente nel mese di dicembre. Lo scorso anno, tra il 30 e 31 dicembre, avevamo le stesse temperature di oggi: da situazione eccezionale comincia a diventare la regola. Il record di caldo a Siena è datato 5 dicembre 1979, con 19.3 gradi: un po’ datato, ma mentre all’epoca si toccava questi valori una volta ogni 15 anni, adesso ci si avvicina ogni anno".

"Il 2022 è l’annata che segnerà il record storico assoluto di temperatura media annuale, battendo i precedenti non di qualche decimo di grado ma con uno scalino di un grado, situazione che si verificherà per la prima volta nella storia meteorologica della nostra città: fino al 1985 la temperatura media non aveva mai toccato i 15 gradi, valore che negli ultimi 37 anni è stato toccato 16 volte, di cui 7 negli ultimi 8 anni. Un’accelerazione continua, che vedrà quest’anno l’asticella spostarsi da 15.3 gradi di media a 16.2: la causa è semplice, il global warming". Gennaio è alle porte, ma almeno fino all’Epifania sarà meglio lasciare sciarpe e berretti nei guardaroba. Oppure andare a cercare il freddo altrove.

"Stiamo vivendo un autunno prolungato – aggiunge - il rischio è che il vortice polare rimanga molto compatto e freddo ancora a lungo, non facendo calare le ondate di basse temperature verso le nostre latitudini e favorendo il permanere di questa fase di bassa pressione con clima mite anche per tutto gennaio, con rare giornate di pieno sole e perturbazioni sporadiche, con nevicate che non dovrebbero scendere sotto i 1600m. Non possiamo più parlare di temperature anomale, l’evoluzione del vortice sta cambiando progressivamente ogni anno: non è difficile pensare che condizionerà anche l’inizio della prossima primavera, che come quest’anno potrebbe essere più rigida. Parliamo solo di trend, sarebbe rischioso fare previsioni ora, ma le gelate di marzo e aprile potrebbero verificarsi anche quest’anno. Così come le ondate di caldo in estate, che saranno sempre più frequenti e durature: rivedere estati come quelle degli anni ’70 e ’80, per adesso, è pura utopia".

Andrea Talanti