DILUCA STEFANUCCI
Cronaca

Bravìo a Voltaia, la gioia dei forti ’Attila’ confessa: "La vittoria più bella" La soddisfazione del giovane Giacomo

Dopo il settimo successo nella storia della manifestazione la contrada si gode la festa. Il rettore Alessio Bellari: "Pensare che ci vedevamo un gradino sotto i principali favoriti".

Bravìo a Voltaia, la gioia dei forti  ’Attila’ confessa: "La vittoria più bella"  La soddisfazione del giovane Giacomo

Bravìo a Voltaia, la gioia dei forti ’Attila’ confessa: "La vittoria più bella" La soddisfazione del giovane Giacomo

di Luca Stefanucci

La gioia dei più forti. Voltaia ha vinto il suo settimo Bravìo delle Botti e ieri è stato il giorno di rivivere tutto quanto a mente fredda. Voltaia non si aspettava di vincere così, Talosa e Collazzi in primis facevano paura e Le Coste, come poi si è visto grazie ad un ottimo secondo posto, non andavano sottovalutate. Quello che è successo alla partenza, con lo scontro tra alcune botti, ha di fatto rivoluzionato la tattica pensata da Voltaia. La coppia di spingitori formata da Attilio Niola "Attila", al suo sesto sigillo e Giacomo Severini "Trecciolino", prima vittoria per lui, è stata impeccabile conducendo una gara senza sbavature. "Avevamo ipotizzato una gara di attesa – spiega il rettore di Voltaia, Alessio Bellari – personalmente ci vedevo un gradino sotto i favoriti e l’idea era quella di stare dietro all’inizio. Ma dopo la partenza c’era strada libera e Attilio ha deciso di andare via e di controllare insieme a Giacomo. Tranquillo non lo sono mai stato ma all’Arco del Paolino ho capito che ormai il Bravìo era nostro. Talosa e Collazzi? La partenza li ha sicuramente frenati ma pensavo ne avessero un po’ di più. Vincere non è mai facile. Quando abbiamo deciso la coppia degli spingitori? In realtà non all’ultimo, la decisione è stata ponderata e fatta a suo tempo con il cronometro in mano. Stasera (ieri ndr) ci ritroviamo per decidere se fare la festa nel prossimo weekend oppure successivamente".

Per "Attila", dopo lo stop di due anni previsto da regolamento per aver vinto cinque edizioni del Bravìo con la stessa contrada (non consecutive nel suo caso), è stato un ritorno straordinario. "Sì è la mia vittoria più bella perché arriva dopo essere stato fermo per tanto tempo. Ho quasi 40 anni, la mia preparazione è cambiata per questo appuntamento, mi sono concentrato sulla forza. La partenza è stata decisiva, Collazzi e Talosa sono molto forti ma dopo quello che è successo invece di stare dietro abbiamo deciso di andare in testa. Siamo stati anche fortunati, gli episodi contano molto, ma sono sempre stato sereno anche mentre Collazzi provava il recupero. Sarebbero dovuti andare troppo forte per passarci. Voglio ringraziare Giacomo, una bellissima persona, mi sono divertito molto a correre con lui. Se continuerò? Ho la mia età, sentirò cosa mi dice il fisico e deciderò…". Ragazzo da sempre parte attiva in contrada (ha fatto anche lo sbandieratore) Giacomo Severini "Trecciolino", 26 anni, è ancora incredulo. "Volevamo partire tranquilli per poi dare tutto alla fine ma poi le cose sono cambiate. Prima della gara immaginavo che il finale fosse decisivo ma le nostre principali avversarie hanno avuto degli intoppi, rincorrere non è mai facile. Ringrazio Attilio, la contrada e tutti i ragazzi del gruppo: anche chi non ha corso ha avuto un ruolo decisivo".