Bollette ’salate’, piscine a rischio chiusura

Il grido d’allarme dei gestori degli impianti in Valdichiana: costi di gestione alle stelle a Chianciano, Montepulciano e Abbadia

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Le piscine chiedono aiuto. La stagione autunnale sta per iniziare ma la Valdichiana rischia di rimanere senza impianti dove poter far nuotare i propri sportivi. Lo scenario è ancora in divenire, premessa assolutamente da fare, ma le difficoltà scatenate del caro-bollette, e non solo, sono note. La speranza, ovviamente, è che le piscine di Chianciano Terme e di Montepulciano Stazione possano riuscire a restare aperte anche nei mesi più freddi dell’anno. In attesa delle scelte definitive, abbiamo fatto il punto con i gestori degli impianti. Iniziamo dalle piscine comunali di Chianciano Terme gestite dalla Virtus Buonconvento. "Faremo una riunione in settimana con tutti i responsabili – spiega Gianluca Valeri, presidente della Virtus Buonconvento – ma la situazione generale è molto difficile. Per quanto riguarda la struttura di Chianciano, l’ultima bolletta dell’energia elettrica riferita ad agosto è di 25.600 euro contro i 7.700 euro dello scorso anno e parliamo sempre degli stessi consumi. Così è difficile continuare, deve cambiare qualcosa nel giro di pochi giorni altrimenti dovremo prendere in considerazione altre soluzioni. Se non chiudiamo adesso come potremo riaprire dopo?".

Per questa stagione, comunque, potrebbe svilupparsi una ipotesi, quella di tenere aperta una sola piscina tra quelle che sono gestite nelle vicinanze e quindi tra Chianciano, Camucia e Castiglione del Lago. Il fattore dei costi sarebbe ovviamente determinante per la scelta. Valeri aggiunge che "si tratterebbe di un’eventualità, quella di concentrarsi su un solo impianto, da valutare solo se non cambia qualcosa e che permetterebbe di far allenare le squadre agonistiche. Raddoppiare le spese per chi frequenta la piscina non è sostenibile e la gente non verrebbe. Così come abbassare i gradi dell’acqua non è la soluzione ai problemi".

Dopo gli anni di limitazioni a causa del Covid, l’esplosione dei prezzi è una tegola micidiale. E c’è chi in Italia ha deciso di aspettare o di non riaprire. Di certo non si prevede un bel periodo per tutto quel personale, dai collaboratori agli istruttori, che lavorano in questo ambito. Per quanto riguarda la piscina comunale di Montepulciano Stazione al momento la mancata riapertura è causata da motivi di ristrutturazione. I quali hanno la priorità, poi ovviamente ci sarà da fare i conti anche con le bollette. "La piscina è chiusa – spiega Simone Pacciani, presidente Uisp Siena, realtà che gestisce l’impianto – perché c’è una serie di lavori importanti da fare, dalle caldaie fino alle pompe di calore da cambiare, gli ultimi temporali poi hanno alluvionato la sala macchine. Stiamo aspettiamo i lavori ma con il Comune i contatti sono costanti. Poi, certamente, ci sarà da tenere in considerazione l’aspetto delle bollette. Una volta terminati i lavori vedremo come fare con le attività sportive".

Per la piscina comunale di Abbadia San Salvatore, al momento ferma, "si attende il via al progetto – continua Pacciani – per essere indipendenti con l’acqua della sorgente e che permetterà un abbassamento dei costi. Il Comune ha investito 40mila euro per portare questo servizio alla piscina". Infine, sull’impianto di Siena, Pacciani ieri ha incontrato il sindaco De Mossi: "E’ stata una riunione costruttiva e propositiva".

Luca Stefanucci