"Bollette salate, ci aiuti Mattarella"

La parrucchiera Antonella Tronnolone e la figlia Amanda: "Intervenga il Presidente o dovremo chiudere"

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Colpisce duro sulle attività commerciali, il caro bollette. Tanti i negozi e i locali pubblici anche a Poggibonsi che si sono visti raddoppiare se non triplicare i costi dell’energia. Una situazione che rende ancora più complicata la stessa sopravvivenza delle piccole botteghe, che hanno conosciuto nel tempo le gravi conseguenze della crisi economica, della pandemia e adesso delle crescite esponenziali dei pagamenti delle utenze.

Fra le numerose, legittime rimostranze di titolari di esercizi, non sfugge chi ha deciso di non fermarsi alla protesta, ma di andare oltre e di prendere una iniziativa per illustrare il quadro. Scrivendo in questo caso alla massima autorità dello Stato. Antonella Tronnolone e la figlia Amanda, parrucchiere in via del Colombaio a Poggibonsi, manifestano l’intenzione di rivolgersi con una lettera direttamente al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella per il particolare scenario e anche per raccontare la loro storia professionale caratterizzata da periodi di difficoltà e da un gran desiderio di risalire la china. "Non possiamo subire e basta, è giusto che anche le principali cariche conoscano la situazione. Sei anni fa rimanemmo entrambe disoccupate – spiega Antonella – e così decidemmo di metterci di nuovo in all’opera con un lavoro tutto nostro. Mia figlia, all’epoca impiegata, sostenne con successo un corso per parrucchiera e si unì a me, che già ero impegnata nel settore da dipendente. Ci siamo rimboccate le maniche, abbiamo ottenuto dei risultati, attraversato la drammatica fase del Covid".

E adesso? "Lavoriamo, non possiamo lamentarci da questo profilo. Eppure, nonostante la fiducia che i clienti ripongono in noi, non riusciamo a crearci uno stipendio ogni mese. L’importo della fornitura elettrica è passato da 113,18 a 340,23. Ma tutti i costi sono triplicati, non solo le bollette delle utenze".

Il timore della chiusura, per molte realtà di vendita al dettaglio, è dietro l’angolo: "Se non ci risolleviamo, diverremo di nuovo due disoccupate. E a quel punto chi ci sosterrà? Ma al di là delle questioni personali o relative alla nostra impresa di carattere familiare, il pericolo vero riguarda un impoverimento generalizzato delle nostre comunità. È questo uno degli aspetti da evidenziare al Capo dello Stato. Non chiedo certo un premio per quello che ho fatto – conclude amaramente Antonella – ma neanche voglio arrivare a trovarmi di fronte a continue penalizzazioni".

Paolo Bartalini