"Attenzione a chi bussa a casa vostra Due truffe agli anziani in 5 giorni"

L’appello lanciato dal questore Milone dopo gli episodi accaduti in città: portati via soldi e gioielli "Chi ha genitori o parenti in età avanzata li metta in guardia. Chiamano anche sui cellulari"

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di Laura Valdesi

"Un appello ai cittadini di Siena: fate ancora più attenzione a chi bussa a casa vostra. Non aprite a persone sconosciute che si presentano come appartenenti alle forze di polizia, senza indossare divise, oppure ad addetti di enti che erogano servizi quali gas, luce ed acqua. Da anni non si fa più il porta a porta. I cittadini non devono aprire neppure a persone che si dicono assicuratori oppure avvocati. Comunichino piuttosto a chi si presenta che prima devono chiamare il 112 per verificare". A lanciare questo messaggio forte è stato ieri il questore Pietro Milone perché, nel giro di soli cinque giorni, si sono verificate in città due truffe ad anziani. L’ultima, proprio martedì, ha fruttato un bel bottino alla banda: oltre 7mila euro in contanti ed anche gioielli. La scorsa settimana, invece, una donna è stata raggirata con la scusa del falso incidente accaduto al marito, copione negli anni messa in atto più volte a Siena e nella nostra provincia. Si dice che c’è anche una causa in corso, addirittura una carcerazione: per evitarla occorre sborsare soldi in contati. Ma è un tranello.

"Episodi gravissimi quelli accaduti a due anziani che – prosegue il questore – fidandosi di ciò che veniva raccontato loro hanno fatto entrare in casa sconosciuti. Normalmente queste persone millantano che c’è stato un incidente stradale di qualche parente oppure una disavventura giudiziaria del figlio, del nipote o del marito, come avvenuto l’altro giorno. Si chiede il pagamento di cauzioni o quant’altro serve per rimettere in libertà la persona. A volte usano lo stratagemma del pacco: per ritirarlo occorrono magari 2mila euro. Ultimamente accompagnano la presenza fisica dentro casa anche con una telefonata che giunge sul telefono fisso oppure sul cellulare della persona. Dall’altra parte un sedicente poliziotto oppure un carabiniere, cosa che spinge ancora più le persone a cadere nel tranello. In questo caso chiamate il 112: noi arriviamo e verifichiamo di che si tratta. Non ho più la fortuna di avere i genitori – sottolinea ancora il questore – ma chi li possiede ancora avverta di non aprire a nessuno. E in caso di telefonate strane si facciano chiamare. Parenti, familiari e amici di persone anziane fatevi sentire anche voi. Siate vicini ai vostri cari che hanno un’età importante e aiutateli in questo tipo di prevenzione. E’ l’unico strumento serio per contrastare tali delinquenti". Poiché le truffe sono andate a buon fine è scattata dunque una campagna informativa che va ad aggiungersi, in realtà, a quella già svolta anche questa estate proprio dalla polizia in città nella speranza che le persone stiano all’erta.