Arbia, ex fornace all’asta Prezzo base 6,6 milioni

Il 21 luglio il primo passo per riqualificare l’area degradata. Le firme dei residenti Tavolo tecnico in Prefettura per studiare la bonifica, si parte dalla ciminiera

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Sembra arrivato il momento di guardare al futuro per l’ex fornace di Arbia. Il 21 luglio la struttura e l’intera area saranno all’asta per la prima volta. Non semplice che trovino un acquirente, ma è già un primo passo per sperare in un’intera riqualificazione della zona. Numerosi gli appelli dei cittadini negli anni per chiedere un intervento e una messa in sicurezza della struttura e dello spazio esterno. Risale soltanto a poche settimane fa la petizione firmata da circa 1500 cittadini per la richiesta di un intervento sull’ex Fornace. Degrado e presenza di rifiuti che circondano l’area abitata da tante persone, ma non solo. Dal 2021 l’area è tornata nelle mani del curatore fallimentare, ma la situazione che riguarda soprattutto la ciminiera preoccupa sempre di più la popolazione. E proprio sulla ciminiera e il futuro dell’area si è tenuto il tavolo tecnico convocato dal prefetto Maria Forte. L’obiettivo: analizzare le problematiche legate alla bonifica dell’area. All’incontro erano presenti - oltre al viceprefetto aggiunto Armando Soreca e al Comune con l’assessore Marcello Pastorelli e il curatore fallimentare. Su sollecitazione di Prefettura e Comune, il tavolo si è occupato di una ricognizione sullo stato degli interventi da realizzare, analizzando modalità e tempistiche nel contesto di una procedura complessa con l’obiettivo di istituire una cabina di regia per coordinare le azioni da intraprendere.Oltre a richiedere i pareri degli organismi tecnici presenti, il tavolo ha individuato come provvedimento necessario ed urgente la messa in sicurezza della ciminiera. A tale riguardo, il curatore fallimentare, è stato invitato a definire un cronoprogramma di iniziative da pianificare, si è impegnato a una rapida risoluzione della problematica relativa a tale struttura, che sembra essere, al momento.

La vendita parte da una base di oltre 6 milioni e mezzo di euro, ma il piano di recupero prevede interventi molto importanti. "Il compendio risulta costituito essenzialmente da un grande appezzamento di terreno sul quale sorgono vari edifici industriali attualmente in disuso. I corpi fabbrica sono stati costruiti in più epoche e con varie tipologie edilizie che si sono ‘aggiornate’ col susseguirsi degli anni. Le coperture sono rivestite in piccola parte da elementi in cotto, mentre in grande parte i tetti sono a onduline di eternit. Trattasi di un piano di recupero dell’area i cui indirizzi di intervento per la trasformazione parlano della fattibilità di una nuova costruzione con una superficie massima coperta pari al 40% della superficie fondiaria". Queste le indicazioni dell’Ivg di Siena che sta riscontrando molto interesse per l’immobile. Possibile che si punti ad una nuova zona residenziale, anche se ovviamente questo sarà definito successivamente.

Veronica Costa