DIMASSIMO CHERUBINI
Cronaca

Amiata, niente piste aperte Papi: "L’Unione dei Comuni paghi le bollette elettriche"

di Massimo Cherubini

Una decina di centimetri di neve sull’Amiata, una "spruzzata" nei paesi della zona. Insieme al freddo pungente alimentano le speranze per l’apertura della stazione sciistica. Per circa dodici ore è stato attivato, con risultati positivi, parte dell’impianto di innevamento artificiale. Poi le condizioni meteo sono mutate e non erano più idonee a produrre neve artificiale. La speranza di poter rendere sciabili alcune piste è, per ora, sfumata. Anche perché, secondo le previsioni meteo, è in arrivo lo scirocco. Se sostenuto potrebbe portar via qui centimetri di manto bianco che formano un inizio di base per l’innevamento. C’è cauto, molto cauto, ottimismo tra gli operatori che seguono, quasi ora dopo ora, l’evolversi delle previsioni del tempo. Che, come detto, al momento non promettono nulla di buono. Ma c’è anche attesa delle risposte che le società che gestiscono gli impianti di innevamento artificiale hanno presentato agli enti locali. "Non chiediamo – dice Stefano Papi presidente della ISA- finanziamenti alle nostre società. Non vogliamo soldi. Chiediamo che le Unioni dei Comuni si accollino i costi dell’energia elettrica. Solo quella che viene utilizzata (ci sono appositi contatori che la distinguono da altri consumi, ndr) per l’impianto di innevamento artificiale. Attendiamo con fiducia una risposta come con fiducia attendiamo la neve dal cielo. Se questa non arriverà, se le risposte alle nostre richieste non ci saranno, l’impianto di neve artificiale entrerà in funzione solo in condizioni favorevoli. Con il sostegno degli enti locali, grazie all’ampliamento, la modernizzazione, dell’impianto di innevamento siamo in grado – conclude Stefano Papi – di innevare gran parte delle nostre piste". La neve arriva poca dal cielo e dai cannoni, il periodo delle festività natalizie si avvicina. Le prenotazioni, anche per ragioni di carattere generale (dopo la stop dovuto alla pandemia ora c’è il freno del caro bollette) non decollano. E sull’Amiata tanti operatori, decine e decine di famiglie rischiano di veder svanire le speranze di lavoro, di giro commerciale, che un Natale può assicurare.