Vanno demoliti gli abusi edilizi in area agricola

I giudici hanno rigettato la richiesta di annullamento dell’ordinanza emessa nel 2018 per due prefabbricati

La costruzione era abusiva e nulla hanno potuto i tentativi di ricorso al Tar della Liguria contro l’ordinanza di demolizione emessa dal Comune di Sarzana. L’illecito dunque dovrà essere abbattuto come previsto dall’ente cittadino difeso dall’avvocato Fabio Cozzani. L’ingiunzione di demolizione era arrivata nell’agosto 2018 dopo l’accertamento eseguito dalla polizia municipale relativo al posizionamento di due prefabbricati di 6,5 metri di lunghezza e 2,5 metri di larghezza entrambi appoggiati su una piastra di legno, un box prefabbricato in lamiera delle stesse dimensioni e un altro più piccolo in lamiera. Secondo gli uffici comunali le costruzione erano viziate dalla mancanza dei permessi oltre a essere posizionate in area inondabile quindi vietate dall’Autorità di Bacino Fiume Magra, senza rispettare la fascia di distanza di 60 metri dall’autostrada e in zona a vincolo sismico senza apposito deposito strutturale. La difesa affidata agli avvocati Daniele Granara e Paolo Mione ha cercato di far prevalere il principio della precarietà delle opere puntando sulla loro amovibilità quindi da poter installare senza un vero e proprio permesso. Non ritenendo dunque necessaria questa questa condizione, secondo i legali, non avrebbe potuto sussistere l’ordinanza di demolizione.

La seconda sezione del Tar della Liguria composta dal presidente estensore Luca Morbelli e dai consiglieri Angelo Vitali, e Richard Goso è stata di parere contrario stabilendo la necessità del permesso di costruire anche nel caso di opere di natura temporanea e precaria respingendo il ricorso e compensando le spese.