"Ucraina e Gaza ci dicono che la guerra è guerra"

Presentazione del libro "Un autunno d'agosto" di Agnese Pini al circolo Arci La Serra. Una storia che parla di etica, violenza e giustizia, che ricorda l'orrore della guerra e l'importanza della pace. Una riflessione sulla necessità di riacquistare il senso della pace.

Buon successo di pubblico per la presentazione di ‘Un autunno d’agosto’, il libro scritto dalla direttrice di Qn e La Nazione, Agnese Pini, intervistata ieri per l’occasione, al circolo Arci La Serra, in un incontro nel ricordo di Enia Valtriani, fucilata dai nazisti il 19 agosto del 1944. "È un bellissimo romanzo morale, guidato dall’etica – spiega Pagano –: racconta l’etica delle vittime e l’assoluta mancanza di etica dei carnefici. Una storia del passato che ci parla ancora, una storia anche del presente. Colpisce la crudeltà estrema dei carnefici. La violenza disumana emerge come tratto identitario del nazismo e del fascismo".

L’autrice evidenzia che, per molti anni, non ci siano stati colpevoli. E che quasi nessuno abbia pagato. "Le donne, i vecchi, i bambini di San Terenzo Monti furono due volte vittime: lo furono anche dell’assenza di giustizia e di verità. La negazione della giustizia e della verità distrugge la storia e porta a mettere tutti sullo stesso piano, carnefici e vittime". Il libro ha il pregio di contrapporsi a questa negazione. "’Un autunno d’agosto’ è una storia d’amore mentre la guerra torna a fare paura. Ci fa riflettere sul fatto che stanno riemergendo dal fondo della storia forze brutali e imprevedibili. Oggi è molto meno forte la coscienza dell’orrore della guerra, maturata da più di una generazione che sapeva capire il valore della pace. Poi c’è stata una sorta di assuefazione – conclude Pagano –. Ma, come dice Francesco, ‘la guerra è un fallimento della politica e dell’umanità’. Si è riabilitata la guerra: sembrava che fosse diventata tecnologica, meno sporca. L’Ucraina e Gaza ci dimostrano che non è così: è sempre la guerra di una volta. Il libro ci dice che dobbiamo riacquistare con urgenza il senso della pace".

marco magi