Tre volontari della Pa in aiuto agli alluvionati

Hanno raggiunto Senigallia portando con loro un carrello di emergenza idrogeologica con due motopompe

Migration

Sono in tre con la forza di trenta. Sono tra la disperazione, le macerie e il fango, in aiuto alla povera gente vittima di un’alluvione che ha spazzato via improvvisamente vite, sogni, speranze, lasciando rovine e paura, tanta. Sono in tre i volontari della Pubblica Assistenza di Vezzano, in una situazione che, come raccontano, è peggiore di quello che si possa immaginare. Noi vediamo le immagini che scorrono sul web e in tv, ma quello che colpisce dal vivo è la disperazione della gente del luogo, molti hanno lo sguardo perso, rivolto sempre verso le nuvole e i corsi d’acqua come fossero sempre una minaccia incombente, oltre che piangere le undici povere vittime.

I nostri volontari sono impegnati a Senigallia da qualche giorno, sono partiti dalla postazione della sede di Fornola con una Jeep Renegade e un carrello per l’emergenza idrogeologica. All’interno due motopompe, una concessa dal comune di Vezzano, una di proprietà della stessa associazione del soccorso, inoltre hanno portato impianti di illuminazione per fare luce dove non c’è più, gli impianti elettrici sono saltati in molte abitazioni, generatori di corrente, pale, scopettoni, e tira acqua: "Tutto l’occorrente per togliere il fango" racconta uno dei volontari mentre, raggiunto telefonicamente sta spalando e in sottofondo si sentono manovre di mezzi, gente che si coordina per aiutarsi l’uno con l’altro. Gente che non sa più cosa voglia dire riposare, che non tiene il conto delle ore, c’è ancora da fare, tanto. Come in tutte le situazioni dove non conta chi sei, quanti anni hai, ma quello che fai, perché non c’è tempo di presentazioni, tutti ringraziano in una catena umana indescrivibile. Il nucleo della pubblica assistenza vezzanese è presnete sul posto in supporto alla colonna mobile Anpass nazionale e sempre dalla Liguria c’è anche la Croce Verde di Chiavari, il lavoro è incessante, stanno spalando ovunque, devono sgombrare cantine, garage, seminterrati, in alcuni locali il livello dell’acqua mista a fango ha quasi raggiunto i due metri.

L’intenzione è fermarsi ancora qualche giorno, poi riceveranno il cambio. E ieri in un territorio già messo in ginocchio dall’alluvione si è verificato anche il terremoto, una scossa, seguita subito, questione di pochi secondi, da un’altra, dell’intensità di 4.1 registrata a Folignano, in provincia di Ascoli Piceno, ma che non ha causato altri danni.

Cristina Guala