Trasferta di lavoro in Argentina. Artigiani di fiducia del Vespucci: "Per noi è un legame familiare"

Da mezzo secolo la ditta Moroni di via Vincinella si prende cura della nave più bella del mondo "A novembre saremo al cantiere Astillero per le manutenzioni di alberi, arredi e altre attrezzature".

Trasferta di lavoro in Argentina. Artigiani di fiducia del Vespucci: "Per noi è un legame familiare"

Trasferta di lavoro in Argentina. Artigiani di fiducia del Vespucci: "Per noi è un legame familiare"

Si fa quasi fatica a credere che tra i capannoni dell’area artigianale di via Vincinella a Santo Stefano Magra ci si prenda cura di una leggenda della marineria italiana. Dall’esperienza iniziata dai bisnonni e portata avanti con passione dalle successive generazioni nel capannone della ditta della famiglia Moroni si presta servizio e assistenza alla nave scuola più importante della Marina Militare Italiana: l’Amerigo Vespucci. Da mezzo secolo infatti gli artigiani della ditta santostefanese rifanno il trucco alla più bella, amata e invidiata imbarcazione simbolo della tradizione italiana.

Proprio in questi giorni una squadra di artigiani navali partirà, in aereo, per l’Argentina andando così in soccorso della Vespucci che dopo il consueto giro del Mondo iniziato a Genova si prenderà un periodo di riposo. Una pausa in Argentina per riprendere fiato, sistemarsi e poi ripartire sulla rotta del Mediterraneo. Ecco che nella sosta interverrà la ditta specializzata Moroni, composta da carpentieri, tecnici, maestri d’ascia e nella sistemazione delle vele. Un intervento coordinato da Fincantieri che un anno fa ha stipulato con la direzione dell’Arsenale della Spezia da 12 milioni di euro. "La Vespucci – spiega Andrea Moroni – è un legame famigliare, qualcosa che ci riempie di orgoglio e fa parte della storia della nostra ditta che comunque ha sempre avuto un grande legame con la marineria italiana".

Tutto è nato quasi per caso, quando la ricerca del lavoro costringeva giovani ragazzi a spostarsi non soltanto in un altro Continente ma anche tra le Regioni del nostro Paese per cercare fortuna soprattutto nei porti. I Moroni sono così arrivati a Spezia dalle Marche all’inizio del Novecento ma è la fine della seconda guerra mondiale il momento che ha rappresentato l’avvio della nuova vita. Iniziando a bonificare il fondale marino. Una professione decisamente pericolosa e non certo supportata dalla tecnologia consistente nel recuperare nel Golfo spezzino i resti delle imbarcazioni affondate dagli attacchi aerei. E proprio in quel periodo nasce il rapporto con la Marina Militare italiana che richiedeva personale per la manutezione a bordo delle navi. Arrivando poi a curare Nave Palinuro e Amerigo Vespucci, il top della flotta italiana.

L’esperienza successiva di Nicola e Silvano è stata poi tramandata a Andrea pronipote dei fondatori. Da mezzo secolo i Moroni si prendono cura della Vespucci e anche in questa occasione non verrà lasciata sola. "A novembre – continua Andrea Moroni – saremo al cantiere Astillero Rio Santiago a La Plata in Argentina per curare gli alberi in legno, arredamenti della Vespucci e altre attrezzature comprese le vele per le quali sono necessari materiali speciali che sul posto rischiamo di non trovare. Si tratta di un intervento di manutenzione consistente anche nel controllo della parte elettrica e elettronica dell’imbarcazione e non soltanto nella nostra competenza artigianale".

Un lavoro che in primavera consentirà alla nave scuola italiana di affrontare la navigazione nell’oceano Pacifico e poi rientrare a casa nel febbraio 2025 dopo dieci mesi di navigazione. E quel giorno a accoglierla al porto di Spezia troverà ancora gli amici fidati della ditta Moroni.

Massimo Merluzzi