
E’ una condanna senza ambiguità dell’invasione dell’Ucraina da parte della Russia di Putin la mozione che il consiglio comunale di Arcola ha approvato all’unanimità devolvendo per sei mesi il gettone di presenza alla Cri per l’accoglienza dei profughi in fuga dal paese devastato dalle truppe di Mosca. "L’aggressione nei confronti dell’Ucraina oltre a produrre una gravissima violazione del diritto internazionale e costituire una concreta minaccia alla sicurezza e alla stabilità globale, rappresenta un gravissimo attentato alla democrazia dello Stato ucraino colpito nella sua sovranità e alla libertà per tutto il suo popolo", le parole sottoscritte dai consiglieri nell’ultima seduta di febbraio. Il documento ricorda che "l’articolo 11 della nostra Costituzione ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali" per cui "ci sentiamo vicini e solidali al popolo ucraino e alle sue legittime istituzioni, alle famiglie delle vittime e alle tante persone che soffrono e soffriranno le conseguenze di questo ingiustificabile attacco".
L’analisi va oltre: "La guerra che si è aperta in Ucraina è un conflitto voluto da Putin verso le democrazie occidentali e i principi liberali e democratici da esse rappresentate per far trionfare il proprio disegno autoritario di governo imperiale sull’est europeo che affonda le proprie radici nella tradizione zarista ancor prima che in quella sovietica. Non vi è alcun dubbio che nel disegno del premier russo le motivazioni ideologiche si intrecciano con ragioni di potere economico e geopolitico, in primis il controllo dell’economia ucraina con i favori ai ricchi oligarchi russi, il controllo delle infrastrutture di trasporto del gas, delle importanti riserve energetiche e minerali, della sua florida produzione agricola e dell’importante produzione industriale in particolare di energia nucleare". La mozione chiude: "Chiediamo attraverso il governo nazionale, l’immediata cessazione delle ostilità ribadendo il pieno sostegno all’indipendenza e all’integrità territoriale dell’Ucraina ed esprimiamo il nostro pieno consenso ad attivare tutte le forme più rigide di sanzioni verso la Russia qualora permanga lo stato di conflitto".