Spray urticante a scuola: lo studente sconta la ‘pena’ lavorando alla Misericordia

Due settimane ad aiutare volontari e malati

I soccorsi agli studenti intossicati dallo spray

I soccorsi agli studenti intossicati dallo spray

Sarzana, 8 novembre 2018 - E’ partita lunedì la ‘punizione’ per lo studente dell’istituto Arzelà che a metà ottobre aveva spruzzato una bomboletta di spray al peperoncino in una classe con conseguenze serie: 200 sudenti evacuati, 20 finiti al pronto soccorso senza però serie conseguenze. Ora sta scontando la ‘pena’: 15 giorni di sospensione e lezioni di volontariato alla Pubblica assistenza Misericordia & Olmo di Sarzana. Un percorso che il ragazzo sta affrontando bene, assicura il presidente dell’associazione Giorgio Oddi. «In questi primi giorni si è comportato nel migliore dei modi – racconta Oddi – è puntuale, rispetta l’orario dalle 9 alle 13 e svolge l’attività di volontario persino con entusiasmo.

Credo che abbia capito e che si stia incamminando sulla buona strada. Non storce il naso se gli dicono di andare a fare le pulizie, anzi si impegna». «Visto che non ha le autorizzazioni necessarie previste dal 118 – prosegue Oddi – nella sua attività di volontario non è previsto l’intervento di soccorso, quindi viene utilizzato sempre in compagnia dell’autista del mezzo per accompagnare in ospedale dei dializzati o altri malati che necessitano di esami medici».  Lo studente resterà con l’associazione fino al 19 novembre poi riprenderà le lezioni. Del resto lo stesso ragazzo aveva detto sia alla preside che ai carabinieri, ai quali si era presentato, di essere pentito per quanto accaduto. «Non mi ero certo immaginato – aveva detto – che potesse verificarsi una situazione del genere, quando ho azionato lo spray. Chiedo scusa a tutti». Ora il ragazzo di quella storia non vuole più parlare, cerca di riprendersi la sua vita: continuare lo studio per conseguire il diploma. 

«Abbiamo fatto una convenzione con la pubblica assistenza di Sarzana – spiega la dirigente scolastica Vilma Petricone – e ora sta effettuando un lavoro socialmente utile. Vorrei ribadire che gli abbiamo applicato il massimo delle sanzioni previste, ora attendiamo il suo ritorno a scuola con la massima serenità». Il vice preside Massimo Caleo, che si è prodigato molto con la famiglia del ragazzo già poche ore dopo la vicenda, ha affermato: «La scuola assieme alla famiglia, è la principale agenzia formativa per i nostri figli. Rispetto delle regole, rigore nelle sue applicazioni severità nelle sanzioni. Offrendo però, quando è possibile, un’occasione di riscatto. Così è stato fatto. Adesso si attendono segnali di sincera comprensione del ragazzo, possibilmente calando il sipario su questa triste vicenda».  C.G.