ELENA SACCHELLI
Cronaca

Senz’acqua calda e riscaldamento. Due mesi di disagi nella palazzina: "Basta rimpalli tra Arte e Comune"

La protesta dei condomini per una situazione che si presenta ogni anno ma che stavolta non viene risolta. "Ho chiamato l’ultima volta venerdì e hanno riattaccato il telefono. Ci rifiutiamo di pagare le utenze"

La palazzina Arte di Marinella da mesi senza acqua calda e riscaldamento

Marinella, 19 ottobre 2023 – “È sospeso il servizio riscaldamento e acqua calda sanitaria. Stiamo provvedendo alla riparazione, scusate per il disagio". Così recita il cartello affisso da quasi due mesi dalla Siram – società che ha in appalto la manutenzione dell’edificio – all’esterno del locale dove è situata la caldaia della palazzina Arte che si trova al civico 11 di via Papa Giovanni XXIII, a Marinella. I condomini dopo essersi rivolti alla Siram, hanno tentato di contattare Arte, che però li ha rimbalzati al Comune di Sarzana, che a sua volta sostiene che la competenza della sostituzione di una parte della caldaia, evidentemente non funzionante, non spetti a loro, ma a Arte.

"Abitavo in via Taruga sino al 2011 – ci ha spiegato Cristiano Cappelli – poi il Comune ci ha trasferiti qui. Doveva essere una soluzione temporanea in vista della riqualificazione degli immobili, ma le cose si sono arenate. Ogni anno si verifica la stessa situazione che però solitamente viene risolta nel giro di pochi giorni, adesso è quasi due mesi che siamo senza acqua calda, e se la situazione della parte non funzionante, non verrà risolta a stretto giro dal 1 novembre saremo anche senza riscaldamento".

Le palazzine, costruite nel 2011, all’esterno hanno un aspetto più che dignitoso, ma basta girare l’angolo che affaccia su un bosco incolto in cui a crescere insieme all’erba alta sono i rifiuti gettati da qualche incivile, per accorgersi che a regnare sia l’abbandono. "Mi sto lavando con l’acqua fredda da quasi due mesi – ci ha spiegato invece Regine Hoarau – e non ne posso più. Anche le lavatrici possiamo farle solo a freddo. Ho chiamato Arte e il Comune l’ultima volta venerdì scorso e mi hanno riattaccato il telefono. Vorrei ospitare mio figlio che a breve tornerà a casa dalla Francia, ma in queste condizioni non me la sento. Noi paghiamo l’affitto, ma ci rifiutiamo di pagare la quota delle utenze di cui non possiamo usufruire non certo per colpa nostra".

C’è anche chi come Cristiano per fare la doccia chiede aiuto alla cugina che abita poco distante o a un suo caro amico, ma la situazione ha davvero dell’incredibile. "Non credo che sia giusto che nel 2023 delle persone debbano vivere in queste condizioni – ha proseguito Cristiano – ci sentiamo del tutto abbandonati e non sappiamo più a chi chiedere aiuto. Sto pensando di rivolgermi anche alla Procura della Repubblica". Ma quello della mancanza di acqua calda non è l’unico problema che riguarda da vicino gli abitanti di Marinella. Alla signora Regine è piovuto due volte in casa dal tetto e la sua camera da letto si è allagata e come se non bastasse poco distanti dalla palazzina ci sono poi 3 pini che, a detta dei condomini, dal 2018 avrebbero dovuto essere abbattuti e invece sono ancora lì.

"Questa è una zona di spaccio, chiamiamola con il suo nome e la sicurezza in generale lascia davvero a desiderare – ha aggiunto Lara Ferullo -. Bisogna anche considerare qui abitano anche bambini e anziani, non è ammissibile vivere in questo modo. C’è chi ha acquistato di propria tasca un boiler ele ttrico, ma non è giusto". Infine ci viene incontro Said Elfallah, che vive nella palazzina da due anni. "L’ultima volta che ho chiamato Arte e il Comune erano due giorni fa e non ho avuto ancora risposta – ci ha confessato - qualcuno deve prendersi la responsabilità. Fino a qualche anno fa vivevo nelle case interne alla tenuta di Marinella, dove lavoravo anche. Poi nel 2018 la tenuta ha chiuso e io da allora sono senza lavoro".