Revoca dell’appalto per le Poggi Contenzioso spostato davanti al Tar

La Research ha chiesto i danni rivolgendosi al giudice ordinario che ha dichiarato la propria non competenza

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di Anna Pucci

e Elena Sacchelli

La Consorzio Research, alla quale erano stati affidati e poi tolti i lavori per la ricostruzione della scuola Poggi, non ha ottenuto dal Tribunale di Genova, sezione imprese, la sentenza in cui sperava. Ossia la condanna del Comune di Sarzana e della stazione appaltante Ire di Genova al pagamento di un risarcimento di circa un milione e mezzo di euro per essere stata oggetto di revoca dell’appalto, affidato alla ditta seconda classificata. Il collegio giudicante, con sentenza 6017 del 29 dicembre, ha infatti deliberato la propria non competenza nella disputa, in quanto autorità giudiziaria ordinaria, ordinando la riassunzione del procedimento davanti all’autorità giurisdizionale amministrativa – il Tar – entro tre mesi dall’irrevocabilità della sentenza stessa. Ha inoltre condannato la Research a rifondere le spese di lite a Ire e Comune, per 9 mila euro ciascuno.

La vicenda è complessa. Il Consorzio si era aggiudicato l’appalto per la sostituzione edilizia del plesso Poggi e la successiva demolizione della Carducci il 20 gennaio 2022, per un importo di 6,8 milioni di euro compresi Iva e oneri per la sicurezza. Il Comune gli ha consegnato il cantiere il 28 marzo, fissando il termine di ultimazione lavori per il 27 ottobre 2023. Come noto, il 12 aprile 2022 la Research era stata oggetto di una informativa antimafia ostativa del prefetto di Salerno a seguito della quale Ire, il 20 aprile, aveva ordinato la sospensione lavori. Il 28 aprile Ire aveva disposto la revocadecadenza della aggiudicazione, procedendo ad affidare l’appalto alla seconda in graduatoria, Operazione srl. E’ importante evidenziare che Ire ha motivato la revoca non solo con la sopraggiunta interdittiva antimafia ma contestando al Consorzio anche inadempienze contrattuali nell’allestimento del cantiere.

Il 18 maggio il Consorzio ha impugnato l’informativa antimafia davanti al Tar di Salerno che il 13 giugno ha sospeso l’efficacia del provvedimento interdittivo del prefetto di Salerno (ancora non pubblicata la sentenza di merito) e, quindi, gli effetti che esso aveva avuto sugli affidamenti di appalti alla Research in varie parti d’Italia. Escluso, però, il caso sarzanese. Con quella sentenza, infatti, il Tar di Salerno ha respinto l’istanza del Consorzio di sospensione cautelare dell’efficacia della revoca dell’aggiudicazione e di aggiudicazione al secondo classificato assunta da Ire per la Poggi Carducci. Ma per un motivo preciso: l’atto di Ire, appunto, era motivato "anche con riferimento ad un profilo autonomo esaustivo (inadempimento del Consorzio)" non impugnato davanti di giudici salernitani.

Il 29 giugno, dunque, Research ha presentato ricorso al Tribunale civile di Genova, chiedendo che venisse riconosciuta l’illegittimità della revoca dell’appalto Poggi perché basato non solo sull’interdittiva, nel frattempo sospesa e privata di efficacia, ma anche su contestazioni di inadempienza a suo dire non dimostrate. Il Consorzio chiedeva, in sintesi, la condanna di Ire e Comune di Sarzana al risarcimento di circa 1,5 milioni tra mancato utile e danni subiti. La causa si è però risolta, per la Research, in un nulla di fatto, avendo il giudice ordinario ritenuto di non avere competenza in materia e rinviando tutto al giudice amministrativo. Nel frattempo la Operazione srl di Napoli sta regolarmente eseguendo i lavori del lotto 1B, delle nuove Poggi Carducci, consistente appunto nella ricostruzione del plesso Poggi, con civic center, e successiva demolizione del plesso Carducci. Lavori che dovrebbero essere ultimati a metà del 2024, per consentire l’ingresso nel nuovo edificio all’inizio dell’anno scolastico 2024-2025.