
La difficoltà di reperire personale per iniziare a programmare la stagione estiva sembrerebbe un controsenso di fronte ai dati di disoccupazione che continuano a rimanere alti e al bisogno di avere una retribuzione. C’è stata una ripresa in alcuni settori, un primis l’edilizia, ma paradossalmente in una Provincia che punta moltissimo sul turismo e la stagionalità dei servizi sono state tante le richieste lanciate da alberghi, ristoranti e bar rimaste inascoltate. Ma per il mondo sindacale non è una sorpresa e la causa delle defezioni è collegata ai contratti proposti: sia deboli economicamente che nella struttura oraria troppo flessibile.
"Purtroppo abbiamo riscontrato troppi casi di contratti penalizzanti per i lavoratori. Intanto ricordiamo che nel rapporto occupazionale devono esserci le firme dei sindacati Cigl, Cisl e Uil e non di associazioni che non hanno neppure iscritti - spiega Marco Callegari segretario regionale Uiltucs - . E poi non si può pensare che un ragazzo assunto con un contratto part-time a quattro ore ne svolga due al mattino e la restanti la sera, magari in una attività lontana da casa". Qualcuno ha collegato la mancanza di vocazione lavorativa all’opportunità offerta dal reddito di cittadinanza. "Una forma di sostegno - prosegue Callegari - che se ben applicata è sicuramente utile. Ma è diventato una tentazione per troppi furbetti che a prescindere preferiscono percepire il reddito e poi svolgere qualche mansione senza contratto mettendo insieme uno stipendio. Iniziamo però a regolarizzare i contratti di lavoro e strutturali in maniera tale da essere accettati e si avrà anche un ridimensionamento dei richiedenti il reddito".
La stagionalità è sempre stata un punto di forza anche della nostra Provincia ma qualcosa sembra incepparsi a giudicare dalla difficoltà di certi settori a reperire forza lavoro. "Intanto bisognerebbe allungare la stagionalità - continua Callegari - anche se la Liguria si sta muovendo in tal senso. E poi stabilire formule contrattuali condivise tra gli imprenditori e i sindacati per garantire salari adeguati. In questo modo anche se gli orari restassero comunque sfalsati perchè chiaramente certe attività non possono fare altrimenti il lavoratore potrebbe anche fare un sacrificio non rimettendoci economicamente. Di fronte alla prospettiva di poche ore, mal distribuite e sottopagate la tentazione di non accettarla e aspettare l’assegno mensile rimanendo disoccupato diventa troppo forte".
m.m.