REDAZIONE SARZANA

La piaga delle truffe agli anziani Dieci lunghi anni di raggiri e furti Dure condanne per i capi della gang

Nove anni a Giuseppe Baratto e cinque a Davide Riviera: la base in Val di Magra ma hanno colpito ovunque

La piaga delle truffe agli anziani Dieci lunghi anni di raggiri e furti Dure condanne per i capi della gang

Una banda organizzata e spietata che ha messo a segno decine di colpi in mezza Italia adottando tecniche sofistiscate, travestimenti con distintivi delle forze dell’ordine e riuscendo a modificare le automobili grazie all’aiuto di officine per sfuggire ai controlli. Inoltre grazie agli apparecchi radio-scanner riuscivano a intercettare i movimenti delle forze dell’ordine per poter agire con maggior sicurezza. Il Tribunale della Spezia ha condannato i vertici dell’organizzazione criminale infliggendo la pena di 9 anni a Giuseppe Baratto e 5 anni a Davide Riviera ritenuti le menti del gruppo di azione composto da altri 14 elementi. L’avvocato Paolo Mione ha già annunciato il ricorso in appello.

Oltre ai furti l’associazione a delinquere di etnia sinti era riuscita a mettere insieme un enorme capitale di immobili insieme a altri valori che sono stati confiscati. Un’inchiesta enorme quella disposta dal nucleo investigativo dei carabinieri coordinati dal procuratore Antonio Patrono. Il gruppo ha accumulato una fortuna colpendo nelle abitazioni, in particolare prendendo di mira gli anziani raggirandoli con trucchi e travestimenti, riuscendo a modificare le automobili impiegate per i viaggi e colpi rendendole irriconoscibili. E soprattutto usando metodi duri per rafforzare i propri piani di azione.

Nella montagna di intercettazioni telefoniche ascoltate dai carabinieri infatti sono emerse frasi di estrema violenza nei riguardi delle "prede" accuratamente individuate, in particolare le più anziane quindi più deboli e impressionabili. Si parla di almeno dieci anni di furti e truffe, centinaia di colpi che hanno fruttato cospicue somme di denaro e altri beni immobili e di valore. La loro base di residenza era in Val di Magra: da Sarzana, Castelnuovo Magra e Ameglia e oltre a colpire nella Provincia spezzina si sono spinti anche a nella Provincia di Massa Carrara in particolare in Lunigiana ma anche in Emilia Romagna, Piemonte e Lombardia. Il loro tenore di vita era altissimo anche se alcuni di loro erano destinatari del reddito di cittadinanza. I carabinieri del nucleo investigativo che erano sulle loro tracce li avevano arrestati dopo un lungo lavoro di indagine, perquisizioni e monitoraggi delle zone di residenza anche grazie agli elicotteri.

m.m.