"Il piano sanitario declassa il San Bartolomeo". Avantinsieme chiede al sindaco di intervenire

"Carissima sindaca, la maggioranza in Regione ha approvato la proposta del nuovo piano socio sanitario regionale. Una proposta penalizzante per...

"Carissima sindaca, la maggioranza in Regione ha approvato la proposta del nuovo piano socio sanitario regionale. Una proposta penalizzante per la nostra provincia, soprattutto in termini di posti letto e strutture ospedaliere e, in particolare, per l’ospedale San Bartolomeo". Si apre così la lettera che AvantiInsieme - movimento liberale, riformista e progressista che aderisce alla federazione Civici europei - ha indirizzato al primo cittadino di Sarzana, Cristina Ponzanelli, per fare in modo che lei, in qualità di massima autorità sanitaria per la Val di Magra, si erga promotrice di una battaglia che ha il fine di tutelare la sanità pubblica. "La abbiamo sentita dire che le chiusure dei reparti di maternità e ginecologia, avvenute 10 anni fa con le giunte di centro-sinistra, hanno lasciato delle ferite che bruciano ancora sulla pelle di tutti i sarzanesi – ha spiegato Thomas Landini di AvantInsieme - siamo d’accordo con lei. È stata una scelta sbagliata che ha prodotto solo effetti negativi sia sul diritto alla salute degli spezzini che sui conti di Asl 5, peggiorati a causa delle migrazioni verso strutture in regioni vicine". Nel corso degli ultimi 8 anni però, a detta di AvantInsieme, nulla sarebbe stato fatto per invertire la rotta di una sanità pubblica sempre più depauperata e, al contrario, la situazione sarebbe via via peggiorata. Depotenziamenti reiterati che sarebbero culminati nel piano approvato in Regione che "declassa il nosocomio sarzanese da ospedale di elezione a ospedale di base e che andrebbe rivisto per consentire ai cittadini dello spezzino di avere un sistema ospedaliero basato su due presidi, integrati fra loro. A lei sindaca avanziamo questa proposta, si unisca a chi si sta battendo per garantire ai cittadini della provincia il pieno diritto alla salute, per avere una sanità pubblica quanto meno all’altezza di quella degli altri cittadini liguri e avere ospedali pubblici in grado di rispondere al loro bisogno di salute senza dover migrare in altre regioni. Si faccia promotrice di questa battaglia, convochi gli altri sindaci e tutte le associazioni e i cittadini interessati e ci troverà al suo fianco, lealmente e senza pregiudizi".

Elena Sacchelli