Il commercio in centro è in affanno Troppi fondi sfitti, imprese in calo

Il quadro a tinte fosche è stato tracciato nell’incontro promosso dall’associazione ’Sarzana si può’. Situazione difficile anche sulla Variante con la chiusura di negozi storici e molte situazioni critiche

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Il tempo sembra essersi fermato alle vecchie discussioni sull’utilità della zona a traffico limitato che disciplina gli accessi al centro storico e alla carenza dei parcheggi. Questioni datate e irrisolte che i commercianti cittadini hanno riproposto nel tentativo di trovare sostegno ai loro sacrifici quotidiani in una città che ha perso terreno. Un tema delicatissimo quello proposto l’altra sera alla sala della Repubblica dall’associazione "Sarzana si può" che sta cercando di focalizzare l’attenzione su tematiche di attualità. Il gruppo di lavoro l’altra sera rappresentato dalla vice presidente Roberta Ambrosini ha chieso soccorso a esperti del settore e sindacalisti finendo poi per "interrogare" l’assessore Roberto Italiani presente tra il pubblico. In extremis non ha partecipato all’incontro Renzo Guccinelli, ex sindaco e assessore regionale, che per un infortunio domestico ha dovuto saltare l’appuntamento.

Numeri e statistiche, confronti con il passato ma anche consigli diretti come quelli forniti, senza troppi giri di parole, da Alberto Ravecca esperto del settore e per anni segretario della Camera di Commercio di Carrara. La ricetta ? "Sono necessari tanti ingredienti – ha spiegato –: coraggio, condivisione, specializzazione ma soprattutto qualità. Purtroppo Sarzana ha puntato troppo sulla quantità che alla fine non paga. Per questo se fossi il sindaco direi basta alle aperture di bar e ristoranti nel centro storico. E poi serve il decoro: non è ammissibile vedere negozi chusi da anni con le vetrine coperte da giornali sbiaditi e serrande arrugginite. L’aspetto emozionale di una passeggiata e l’attrazione per una via vengono mortificati. Esistono regolamenti che impongono ai proprietari dei fondi di mantenerli curati, facciamoli rispettare".

Il discorso dei troppi fondi sfitti è stato ribadito dai numeri presentati da Marco Casarino segretario generale della Camera di Commercio Riviere di Liguria: "A Sarzana siamo passati nel periodo 2017-2021 dalle 692 sedi di impresa a 643 e potrebbero scendere pagando i due anni di emergenza sanitaria. La città ha perso capacità attrattiva pur avendo ancora 1 negozio per 35 abitanti quindi numeri significativi". Il tema dei fondi sfitti è stato affrontato anche dall’assessore Roberto Italiani: "Ho cercato i proprietari per convincerli a metterli a disposizione di associazioni culturali senza scopo di lucro, proponendo anche sconti sui tributi ma purtroppo preferiscono tenerli chiusi magari per anni in attesa di un affittuario".

Se il centro storico piange anche la Variante non ride come sottolineato da Marco Callegari segetario regionale Uiltcs che ha rimarcato la chiusura di negozi storici e la situazione sempre delicata di Grancasa e Pittarosso. Al tavolo anche Matteo Tiberi da 30 anni operatore commerciale sulla Variante e da sempre promotore di una maggior collaborazione tra le attività esterne con quelle del cuore cittadino.

Massimo Merluzzi