REDAZIONE SARZANA

Il centro per uomini maltrattanti. Aumenta il numero dei casi seguiti. Ben quattro su cinque sono italiani

Il servizio gestito da Maris è attivo da un anno e mezzo a Sarzana e copre le esigenze dell’intera provincia. Avviato con risorse autonome, adesso potrà ampliare le attività grazie ai 60 mila euro ottenuti su un bando.

Il centro per uomini maltrattanti. Aumenta il numero dei casi seguiti. Ben quattro su cinque sono italiani

Più di un anno e mezzo fa – per l’esattezza l’8 marzo del 2022 – a Sarzana nasceva una nuova realtà che aveva l’obiettivo di combattere attivamente il tarlo della violenza di genere e intervenire non sulle vittime, ma direttamente su chi la violenza la esercita. Si tratta del centro per uomini maltrattanti di via Pallodola, gestito da Maris e diretto dalla dottoressa Michela Ricci Ceffinati che, grazie alla partecipazione al bando della Regione insieme al Cipm di Genova, potrà contare su un finanziamento di 60 mila euro per implementare le attività. Un centro che ha aderito al protocollo Zeus e che funziona sin dai primissimi giorni, quando il telefono ha iniziato a squillare incessantemente, e che ora assiste ben 25 uomini.

"Grazie al finanziamento ottenuto che ci verrà erogato in tre tranche il nostro centro sarà autorizzato sotto ogni punto di vista e sarà riconosciuto pienamente a livello nazionale – ha spiegato la dottoressa Michela Ricci Ceffinati –. Fino a ora siamo andati avanti con le nostre forze, ma ultimamente, specialmente con la legge Cartabia, le richieste sono in aumento". Il centro per via dell’incremento delle prese in carico di 10 unità rispetto allo scorso anno – nel 2022 erano state 15 complessive – ha dovuto implementare il proprio organico che conta attualmente di due psicologi, un educatore, un contatto partner (ha il compito di relazionarsi con la compagna o la famiglia della persona che afferisce al centro), un supervisore clinico e diversi mediatori culturali. "Il problema della violenza di genere è reale e tangibile anche in una provincia relativamente piccola come la nostra – ha proseguito la coordinatrice –. Sono svariati i reati degli uomini che intraprendono il percorso di supporto psicologico qui e attualmente la stragrande maggioranza è italiana". E non si tratta solo di stalking, ma anche di violenza domestica aggravata, favoreggiamento della prostituzione e violenza sessuale: questi i reati più gravi imputati agli uomini residenti nello spezzino che afferiscono al centro.

Oltre a percorsi individuali, da qualche tempo il centro ha attivato anche percorsi di gruppo che hanno una durata che può variare dai 6 mesi a un anno, ma che possono allungarsi se, a seguito della relazione finale redatta dal personale del centro, il giudice lo richiede. "Delle 25 persone che abbiamo in carico la maggior parte sono state mandate qui su decisione del giudice o su ammonimento del questore, ma abbiamo anche due volontari – ha concluso Ricci Ceffinati –. Un uomo quando ha compreso che la conflittualità con la compagna stava raggiungendo un livello troppo elevato ha bussato alla nostra porta. È un buon segno, ma c’è ancora tanto da fare. Questo lavoro ti assorbe e ti mette completamente in discussione, specialmente di fronte ai casi di reati gravi che, purtroppo, ci sono".

Elena Sacchelli