Il cambiamento coinvolge anche la... cucina

La “lezione” del presidente dell’Accademia dei Georgofili su tracciabilità, impatto ambientale e freno allo spreco alimentare

Migration

Cosa mangeremo nel futuro? E su quali garanzie di tutela e certificazione dei prodotti che approderanno sulla tavola potremo contare di qui a qualche decennio? La risposta a queste domande ha il senso di una sfida perché implica la consapevolezza dei grandi cambiamenti che investiranno gli aspetti sociali e le nostre abitudini di vita, oltre che un nuovo modello di economia fondato sulla riduzione dell’impatto ambientale, perseguibile con misure capaci di garantire uno sviluppo sostenibile. Il tutto in un contesto caratterizzato dall’uso di energie rinnovabili, con la riduzione dei consumi, il riciclaggio dei rifiuti e un forte freno allo spreco alimentare, oltre che dall’individuazione di nuovi sistemi produttivi, nel rispetto delle tradizioni e della cultura gastronomica del passato.

E’ su questi temi che l’altra sera, nel corso di un convegno organizzato al Loggiato di Gemmi dalla Delegazione spezzina dell’Accademia italiana della cucina, si è incentrato il confronto. Il punto di partenza, le riflessioni di un qualificatissimo relatore, il professor Massimo Vincenzini, presidente dell’Accademia dei Georgofili e coautore, assieme ad altri studiosi quali Simone Orlandini, Francesco Cipriani ed altri esperti della materia, di un volume dedicato all’argomento, "Sostenibilità a tavola. Il cibo del domani", curato da Ruggero Larco e stampato da Maria Pacini Fazzi editore. Il titolo del libro è diventato anche il tema del convegno organizzato dall’Aic spezzina, presieduta da Marinella Curre Caporuscio, a cui è toccato introdurre il relatore e coordinare gli interventi.

Particolare attenzione è stata data al sistema di controllo e certificazione dei prodotti a denominazione di origine, una garanzia di qualità per il consumatore. Si è parlato altresì della tracciabilità dei prodotti nella filiera del biologico, tema particolarmente attuale e stringente per un territorio come la Val di Magra dalla spiccata vocazione agricola con produzioni fortemente radicate al territorio. Non sono mancati riferimenti ad altre tematiche, come il ruolo delle nuove tecnologie, la sicurezza alimentare, la tutela del suolo, i rischi fitosanitari legati ai cambiamenti climatici e agli insetti alieni. Aspetti inseriti da Vincenzini nel quadro dell’attuale legislazione nazionale e sovranazionale, a partire dal dal rapporto dell’Onu del 1987.

La serata, che ha visto la partecipazione di una folta rappresentanza di accademici della cucina, con ospite la sindaca Cristina Ponzanelli, si è poi conclusa con la consueta conviviale che ha proposto una selezione di piatti legati al territorio (fagottino di pasta fillo con zucca, noci e gorgonzola, risotto ai fiori di zucca, brasato e spungata) con vino dei colli di Luni. In chiusura il consueto "omaggio" allo staff del Loggiato (gli chef Flavio Lorenzi e Walter Beghelli e Rossella Pellini) che ha ricevuto il piatto e alcune pubblicazioni dell’Accademia. F.A. Nelle foto il relatore Massimo Vincenzini con Marinella Curre Caporuscio e la delegata Aic con Flavio Lorenzi, Walter Beghelli e Rossella Pellini.