ANNA PUCCI
Cronaca

All’ex San Bartolomeo 51 alloggi. Firmato il permesso di costruire

Saranno realizzate anche aree verdi, quindici parcheggi pubblici e alcune attività commerciali di vicinato

Un rendering del progetto edilizio che sarà realizzato nell’area dell’ex ospedale

Sarzana, 8 aprile 2022 - ​Potrebbero essere avviati nel giro di qualche mese i lavori per la trasformazione in complesso residenziale dell’area dell’ex ospedale San Bartolomeo di Sarzana, tra via Paci e via San Francesco. Il dirigente dell’urbanistica del Comune, architetto Giovanni Mugnani, ha firmato lunedì il permesso di costruire intestato alla DeA Capital Real Estate Sgr spa, società di gestione di una cinquantina di fondi di investimento immobiliari tra i quali il Fondo housing sociale Liguria.

L’intervento edilizio aveva avuto una lunga fase di gestazione negli anni scorsi e il progetto, firmato dall’architetto Andrea Zampichelli, era stato finalmente presentato il 12 ottobre dello scorso anno in municipio, subito dopo la firma della convenzione tra Comune e Dea Capital. Se non ci saranno intoppi, i lavori partiranno probabilmente entro quest’anno e potranno concludersi nel 2025.

Il progetto prevede che nella vasta area dietro l’attuale casa della salute vengano realizzati 51 alloggi per l’edilizia sociale e sei locali per i negozi di vicinato – con valorizzazione dell’edificio storico principale – oltre a spazi verdi accessibili per tutti. Ci saranno una corte interna e nuovi percorsi pedonali che collegheranno il giardino interno con i marciapiedi di via San Francesco e via della Croce, con superamento del muro di cinta preesistente e realizzazione di 15 parcheggi pubblici. Dopo un restauro verrà ricollocata la lapide sul muro che ricorda la fucilazione di 8 partigiani il 10 aprile del 1945.

Il costo massimo di cessione degli alloggi, comprensivi ciascuno di posto auto e cantina, è fissato in 2.300 euro per metro quadrato;il costo annuo di locazione non potrà superare i 60 euro al metro quadrato. Sarà anche possibile effettuare un contratto di locazione a riscatto. Le abitazioni saranno concesse in base a una graduatoria da stilarsi con un bando che detterà i requisiti.

Era stata Fondazione Carispezia a dare impulso alla nascita del Fondo housing sociale Liguria, operativo dal 2014 e gestito da DeA Capital, con l’obbiettivo di individuare sul territorio una risposta al tema dell’emergenza abitativa per le fasce di popolazione non destinatarie di interventi residenziali pubblici. Ossia coloro che non riescono a trovare casa sul mercato, per ragioni economiche, ma che hanno comunque redditi troppo alti per accedere al sostegno pubblico.

Quella di Sarzana è la terza iniziativa del Fondo housing sociale nello spezzino: le altre si trovano alla Spezia a Bragarina e nell’area ex Fornaci Acam in via Fontevivo. Il Fondo è partecipato, oltre che da Fondazione Carispezia, da Fondazione De Mari di Savona, Compagnia di San Paolo di Torino, Cdp Immobiliare Sgr (gruppo Cassa depositi e prestiti) e altri investitori privati ed è gestito, appunto, da DeA Capital Real Estate Sgr.