Burocrazia sanitaria "Una corsa a ostacoli per ottenere la fisioterapia"

La protesta della famiglia di una novantenne "Rimpalli di responsabilità".

C’è voluta tutta la caparbietà e pazienza dei famigliari per arrivare a ottenere il servizio che inizialmente non era stato concesso dall’ospedale per una semplice questione di residenza. La richiesta di ottenere la prestazione del fisioterapista infatti era stata inizialmente respinta soltanto perchè la novantenne sarzanese, appena sottoposta a un delicato intervento chirurgico dopo la frattura del femore eseguito nel reparto di ortopedia dell’ospedale Sant’Andrea di Spezia, non era più residente nella sua abitazione di Sarzana ma da qualche settimana era stata trasferita in una residenza sanitaria assistita sempre in città. Ma la prestazione, secondo la prima versione, sarebbe stata garantita soltanto a casa e così alla famiglia che richiedeva il sostegno del fisioterapista per assistere l’anziana nel percorso post-operatorio è stato inizialmente negato il servizio. Pur avendo mantenuto la residenza nel Comune di Sarzana seppur in una struttura diversa dall’abitazione. La famiglia dell’anziana di 90 anni non si è però arresa ed ha insistito avvalendosi del supporto del medico di base e della direttrice sanitaria della struttura privata dove la donna è ospite riuscendo a ottenere il servizio fornito dall’Asl 5. "Siamo riusciti a ottenere quello che è previsto - spiegano i famigliari dell’anziana - ma soltanto dopo giornate di richieste, consulti e tanta rabbia, trovando risposte negative pur avendo la certezza della validità di quanto stavamo chiedendo. Capiamo benissimo che la vita negli ospedali non sia affatto semplice e che medici e il personale infermieristico si ritrovi sottoposto a tanto stress e magari a turni molto impegnativi per mancanza di personale. Ci vuole però attenzione e se non avessimo insistito per giorni adesso la nostra famigliare avrebbe dovuto ricorrere a un fisioterapista privato a pagamento".

m.m.