Sarzana, il Tar dà ragione a Wind. Annullato il ricorso del comune

La sentenza ha accolto i motivi della società di telefonia contro i tentativi di fermare l’installazione

Una delle tante proteste contro l’installazione del nuovo ripetitore per le comunicazioni

Una delle tante proteste contro l’installazione del nuovo ripetitore per le comunicazioni

Sarzana, 27 aprile 2022 - L’azione del comune di Sarzana è stata tardiva, troppo per poter fermare l’iter ormai ben avviato da parte della società Cellnex Italia che ha dimostrato al Tar della Liguria tutti i passaggi preliminari e l’acquisizione delle autorizzazioni per poter installare l’antenna di telefonia mobile sulla collina della Fortezza. Il ricorso presentato dal gestore è stato quindi accolto e la battaglia adesso dovrà spostarsi al Consiglio di Stato – il comune ha già annunciato che farà ricorso – ma intanto per il comitato dei cittadini che si era battuto per impedire l’installazione del ripetitore in via del Fortino è arrivata una brutta botta.

Il Tribunale amministrativo della Liguria al quale Cellnex Wind si era rivolto per annullare in autotutela il procedimento autorizzativo deciso dal Comune ha accolto la posizione della società rappresentata e difesa dall’avvocato Giuseppe Sartorio di Napoli che nel ricorso ha ricostruito tutti i passaggi che hanno portato la società a avviare il cantiere per procedere all’installazione dell’antenna. Un ripetitore alto oltre 20 metri poggiato su una base di cemento armato di altri 5 metri posizionati su un terreno di proprietà di un residente con il quale è stato sottoscritto un contratto. La compagnia telefonica oltre a ottenere il consenso del privato aveva presentato il 17 ottobre 2020 la richiesta di installazione al Comune di Sarzana, corredata dai pareri favorevoli di Arpal e dell’Aeronautica Militare. A quel punto l’azione del Comune è stata lenta probabilmente perchè la comunicazione tra gli uffici non ha funzionato. Infatti trascorsi i 90 giorni dalla presentazione della domanda il proponente, in forza del titolo autorizzativo "per silentium" ha comunicato il 4 giugno 2021 l’inizio dei lavori poi scoperti casualmente da un residente che ha segnalato all’ente e ai carabinieri l’apertura di un cantiere del quale non si era mai sentito parlare.

La nascita di un comitato di protesta contro l’operazione, la serie di manifestazioni di piazza e sotto la Fortezza unite a una petizione con oltre 2 mila firme a tutela del patrimonio storico e paesaggistico della zona collinare hanno smosso anche l’amministrazione comunale che a quel punto ha annullato di ufficio gli effetti della Scia con la quale Cellnex aveva preannunciato l’inizio dei lavori indicando le condizioni di impedimento previste dal Puc. Wind ritenendosi parte lesa ha chiesto l’annullamento del procedimento emesso dal Comune che, a sua volta, si è opposto.

Il collegio giudicante ha però evidenziato la forbice temporale tra la presentazione della domanda con relativa Scia per ottenere l’autorizzazione al progetto e il parere negativo con ordinanza di sospensione dei lavori arrivati dopo ben 9 mesi. Periodo nel quale si era già compiuto il termine di legge per l’acquisizione della definitiva efficacia della Scia. Non è stata accolta neppure l’obiezione riguardante i possibili danni all’equilibrio della collina provocati da nuovi insediamenti. In questo caso il giudice ha fatto valere il principio di giurisprudenza, per altro già emerso come possibile ostacolo all’azione di blocco, secondo il quale il legislatore ha imposto di non equiparare le stazioni ricetrasmittenti alle costruzioni. Il tribunale amministrativo regionale per la Liguria ha così accolto il ricorso annullando gli atti impugnati e compensando le spese di lite.