CORRADO RICCI
Cronaca

Lavoratori in nero? No, volontari. Il giudice annulla la multa al circolo

Colpo di spugna sulla sanzione da 28mila euro ai vertici de La Pineta

Tribunale

Ponzano (La Spezia), 24 marzo 2016 - Il giudice del lavoro Giampiero Panico ha accolto il ricorso presentato dai dirigenti del Circolo Arci ‘La Pineta’ di Ponzano Magra sui quali si era allungata l’ombra di aver impiegato tre lavoratori in nero, violando le norme sull’occupazione. No, non di impieghi fuori legge si trattava ma, più semplicemente, dell’adoperarsi di tre soci volontari del circolo, di origine dominicana, nello svolgimento di una festa etnica. Lo ha dimostrato l’avvocato Salvatore Stelitano contestando gli assunti che gravano sui dirigenti e dando prova delle reali dinamiche alla base dell’impegno dei soggetti attenzionati che, lì per lì, pur dichiarandosi soci, non erano stati creduti là dove mancavano all’appello le matrice delle tessere da loro esibite agli ispettori.

La sanzione amministrativa disposta dalla Direzione territoriale del lavoro era di quelle capaci di far saltare i conti e quindi le attività del circolo sociale: 28mila euro. Una tegola pesante, piovuta sulla testa dei dirigenti del circolo Arci «La Pineta» di Ponzano Magra, allungando su di loro il sospetto dello sfruttamento delle persone, della violazione delle regole del lavoro, quelle stesse regole che, storicamente, sono oggetto di promozione da parte dell’Arci. Il rilievo mosso ai dirigenti dell’Arci era quello di aver impiegato lavoratori in nero, tre per la precisione.

Furono identiticati dai carabinieri che li videro all’opera, il 14 novembre del 2011, nel circolo nel bel mezzo di una festa latino americana, col suo corredo di frastuono, gioiso per i partecipanti ma inviso agli abitanti delle case attigue, che avevano sollecitato il blitz contro il meeting spaccatimpani. Alla distanza non solo sono emerse le matrici delle tessere ma anche le circostanze dell’impegno sviluppato dai tre volontari: un impegno fai-da-te e non comandato dai dirigenti che, invece, avevano dato carta bianca allo svolgimento della festa nel presupposto non solo che i partecipanti fossero tutti dei tesserati Arci (condizione base dell’accesso ai locali) ma anche che gli alimenti di accompagnamento della festa fossero portati nel circolo dagli stessi partecipanti. Insomma, nessun rapporto di lavoro è emerso dalla ricostruzione processuale dei fatti sviluppatasi, nel corso di diverse udienze, davanti al giudice del lavoro, con l’interrogatorio di vari testimoni. Nessun lavoro nero all’Arci ma adoperarsi dei soci all’insegna del volontariato. Risultato: colpo di spugna alla multa, attività sociale salva.