MASSIMO BENEDETTI
Cronaca

A 77 anni ottiene l’eredità del padre. Vince due cause in Italia e Francia

La storia di Rosalia che ha avuto il riconoscimento grazie alla caparbietà dell’avvocato Luca Bicci

L’avvocato Luca Bicci ha seguito per quindici anni le cause della donna per l’eredità

L’avvocato Luca Bicci ha seguito per quindici anni le cause della donna per l’eredità

La Spezia, 27 maggio 2024 – Ha conosciuto suo padre solo in età avanzata, lui l’ha riconosciuta e ha ottenuto l’eredità a 77 anni, nonostante l’opposizione della moglie, dopo una lunga battaglia legale prima in Italia e poi in Francia. Lo deve, soprattutto, alla caparbietà dell’avvocato Luca Bicci che ha conosciuto la donna nel 2009 e per quindici lunghi anni l’ha assistita in tutte le fasi giudiziarie, non dandosi mai per vinto.

E’ l’incredibile storia di Rosalia, nata alla Spezia il 10 settembre 1946 come figlia di un uomo ignoto. Sua madre Giovanna aveva avuto una relazione dal 1942 al 1946 con un uomo poi emigrato per lavoro in Francia, che lei riteneva il padre di Rosalia. Della nascita aveva informato con delle lettere solo la madre del presunto padre che risiedeva in Sicilia. Quest’ultima, però, non ha mai detto nulla al figlio. Quando nel 1994 muore, il figlio si reca a Palermo per le pratiche successorie e lì scopre le lettere, venendo a conoscenza di avere una figlia alla Spezia.

Il padre così scrive all’anagrafe spezzina più volte. Alla fine gli rispondono indicandogli la residenza di Rosalia. Le scrive subito, invitandola in Francia. Lei parte con il marito ed inizia ad instaurare un rapporto con il padre. Si frequentano molto, tanto che lui avvia le pratiche di riconoscimento con un notaio francese. Improvvisamente però, da fine 2004, i rapporti si interrompono. Rosalia continua a cercare contatti col padre ma senza ottenere risposta. Viene allora a sapere, dai vicini di casa, che era mancato nel dicembre 2004 e la moglie francese non le aveva detto nulla. Di fatto, Rosalia non aveva alcun titolo e rapporto, se non emotivo. Le pratiche per il riconoscimento non erano terminate in tempo ed il corpo era stato cremato, così da rendere impossibile un test genetico che ne accertasse la filiazione.

Rosalia vuole promuovere azione per il riconoscimento in Italia. Ma le prove che consegna all’avvocato Luca Bicci erano tutte indiziarie: lettere e foto per la maggior parte. Allora il legale scopre che è in vita una parente del padre, il quale non aveva avuto altri figli. Una donna residente a Palermo figlia della sorella del padre, quindi cugina di Rosalia. Contattata, accetta di sottoporsi al test del Dna. Test tra cugini che non ha valore di certezza assoluta, ma può portare ad una compatibilità genetica pari al 40%,risultato che si raggiunge col test in questione.

Senza prove certe, ma con molti riscontri indiziari, l’avvocato Bicci inizi a una causa lunga e complicata dalle resistenze della moglie francese. Dopo un’articolata fase istruttoria, il tribunale della Spezia riconosce il rapporto di filiazione. La moglie francese impugna la sentenza, che viene però confermata dalla corte d’Appello di Genova nel 2019, passata poi in giudicato certificando così il rapporto.

L’avvocato Bicci a questo punto cerca un collega francese che esegua la sentenza oltralpe. Sono però passati 15 anni dalla morte del padre ed inizialmente gli viene riferito che ogni diritto di Rosalia si sarebbe prescritto. Dopo vari tentativi, il legale spezzino trova un avvocato francese che lo conforta: secondo lui la prescrizione sarebbe stata sospesa dalla pendenza della procedura italiana.

Viene così radicata una causa in Francia, che dopo altri 5 anni, qualche settimana fa si è conclusa accogliendo integralmente le richieste di Rosalia. Il tribunale di Nimes ha ordinato la riapertura della successione, condannando anche la moglie francese a risarcire danni e spese legali. In più, la signora è stata condannata per occultamento di eredità, così perdendo i diritti successori. Contestualmente, il tribunale ha incaricato un notaio locale per convocare Rosalia ed iniziare a ricostruire l’asse ereditario. Non si tratta infatti di un patrimonio di poco conto, il padre di Rosalia aveva fatto fortuna e la figlia legittima erediterà, a 77 anni, anche una villa con piscina in Francia.