'Uomo e Galantuomo' di Eduardo coi Dioscuri per l'ultimo spettacolo di 'Teatrika'

La rassegna teatrale a cura della Compagnia degli Evasi ammessa alle votazioni per il 'Premio Italive 2019'. Ingresso gratuito

La compagnia Teatro dei Dioscuri in scena

La compagnia Teatro dei Dioscuri in scena

Castelnuovo Magra (La Spezia), 4 luglio 2019 – Con una media di 414 spettatori a serata, si avvia verso la conclusione il viaggio di 'Teatrika'. E Alessandro Vanello, della Compagnia degli Evasi (che organizza la rassegna insieme al Comune di Castelnuovo Magra), in vista dell'obiettivo delle 3000 presenze annuncia una sorpresa: “Il Festival è stato censito nel portale italive.it e ammesso alle votazioni per il 'Premio Italive 2019'. Italive.it, progetto patrocinato dal Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo e dal Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, informa gli automobilisti su quello che accade nel territorio che attraversano e presenta un calendario aggiornato dei migliori eventi organizzati”. Intanto, in attesa della serata finale di premiazione dì sabato 6 luglio, ecco l’ultimo spettacolo in concorso al Festival Nazionale Teatrika, venerdì 5 luglio, alle 21.30 (dalle 19.30 l'apericena) con ingresso gratuito, nell'area verde del centro sociale polivalente di via Carbonara 120 a Molicciara (in caso di pioggia nella sala convegni adiacente, info 335 8254436).

La Compagnia Teatro dei Dioscuri, di Campagna (Salerno), propone uno dei testi più divertenti di Eduardo De Filippo, 'Uomo e Galantuomo' un vertiginoso intrigo di situazioni inverosimili e irresistibilmente comiche, gag e colpi di scena. “Tra le scene indimenticabili - racconta il regista e grande protagonista Antonio Caponigro - ricordiamo la prova di 'Mala nova' di Libero Bovio degli scalcagnati e “affamati” attori nell’atrio dell’albergo e la scena dell’apertura della porta cigolante del “basso” in cui si svolge la rappresentazione. E qui assistiamo a un irresistibile smontaggio dei vecchi trucchi dell’arte povera delle compagnie di giro. Il ricorso poi alla simulazione della follia per uscire da situazioni compromettenti, si rifà, senza mediazioni, ai canovacci della Commedia dell’Arte. Eduardo mette a punto una trama a più fili, i cui personaggi principali sono Gennaro, nei panni di capocomico di una compagnia di guitti, e Alberto (gestore dell’albergo che li ospita) che rimane invischiato suo malgrado in complicati intrighi amorosi. Saputo che la sua innamorata Bice è incinta, Alberto va a chiederne la mano ma scopre che è già sposata con un conte e, per uscire dall’imbarazzante situazione, si finge pazzo. Quando però racconta la verità al delegato di polizia che vuole farlo internare, non viene creduto; né lo aiuta la testimonianza del capocomico Gennaro, che appoggia la tesi della follia. Sul sottile filo che separa realtà e finzione, passando attraverso la pazzia (per bisogno/fame o per opportunità/etichetta sociale), gioca questo testo molto particolare di Eduardo. Il tema del doppio la fa da padrone: comicità-drammaticità, attori-personaggi; uomini-galantuomini; nobili-plebei; ricchezza-miseria; verità-menzogna”.