Vaccinazioni anti Covid-19: il punto in un convegno Rotary

Oltre 350 persone hanno partecipato all'incontro “Io mi vaccino, e tu?”, promosso via zoom dai 18 Rotary Club dell'Area Medicea. Il commento di Eugenio Giani: “In Toscana obiettivo vaccinazioni al 70% entro settembre”

Eugenio Giani nel corso del dibattito via Zoom

Eugenio Giani nel corso del dibattito via Zoom

Firenze, 17 febbraio 2021- Se il vaccino rappresenti o meno l'arma più efficace che possediamo per combattere la pandemia in corso è la domanda più frequente nella popolazione, all'alba della prima campagna vaccinale avviata in queste settimane dalla regione Toscana. Annesse e connesse, sono tante però le questioni che ci preoccupano: dalle modalità organizzative -quando e come potremo vaccinarci- alle perplessità di tipo medico -se il vaccino garantisca una reale copertura e quali siano gli eventuali rischi. Di questo e di molto altro ancora si è parlato ieri sera nel corso del convegno via Zoom “Covid-19: Io mi vaccino, e tu?”, promosso dal Rotary Firenze Sud, in collaborazione i 18 Club dell'Area fiorentina. Ad intervenire sono stati Giancarlo Landini, capo dipartimento di Medicina interna dell'Azienda Toscana Centro, Claudio Cricelli, presidente della Società Italiana di Medicina Generale e delle Cure Primarie, Renzo Berti capo dipartimento di Prevenzione dell'Usl Toscana Centro, l'immunologa Donatella Macchi e l'infettivologo Michele Trotta. A moderare l'incontro Gabriele Canè, editorialista di QN e Ferdinando Del Prete, presidente del Rotary Club Firenze Sud. «Per le vaccinazioni contro il Covid-19 in Toscana non abbiamo, al momento, un problema di personale e di strutture ma di disponibilità di vaccini -ha spiegato il presidente della Regione Eugenio Giani, intervenuto all'incontro-. Il nostro obiettivo è poter arrivare a vaccinare, entro settembre prossimo, almeno il 70% degli abitanti (2,6 milioni circa). Ad oggi, tra prima dose e richiami, sono state utilizzate 210 mila dosi. La strada è ancora lunga. A proposito dell'acquisto dei vaccini da parte delle singole Regioni sono favorevole -puntualizza il presidente- ma senza creare un clima di aspettativa inutile. Sono ad oggi pessimista sul fatto che le Regioni possano acquistare direttamente, perché lo Stato ha preso impegni con l’Unione Europea. Resto comunque convinto che, in una seconda fase, diventerà importante il ruolo delle Regioni. Ma solo quando ci saranno più case farmaceutiche sul mercato dei vaccini, regolarmente autorizzate dallo Stato». A portare il saluto del sindaco Nardella è stata l’assessore al Welfare del Comune di Firenze Sara Funaro, che ha sottolineato l'importanza di efficaci campagne vaccinali a ogni livello, come Palazzo Vecchio stesso ha già fatto verso i propri dipendenti. Dal dibattito è emerso che a fronteggiare il Covid non c’è solo il vaccino. La vera novità è rappresentata dagli anticorpi monoclonali, che si stanno sperimentando anche in Toscana. «Sono efficaci – è il parere di Michele Trotta - ma hanno il loro tallone d’Achille nel fatto che devono essere somministrati in fase molto precoce. La loro efficacia è effettiva se intervengono prima che il virus colpisca gli organi bersaglio». «Vogliamo essere ottimisti sull’impiego dei monoclonali - concorda Giani- senza comunque dimenticare che attualmente hanno un costo elevato, pari a circa 1200 euro a dose. Succede sempre così in campo farmaceutico nel caso dei nuovi prodotti. Poi, aumentata la distribuzione, i prezzi si assestano a livelli più bassi». L'intervento del Dottor Berti ha interessato la campagna vaccinale da poco partita in Toscana e suddivisa in quattro fasi: operatori sanitari e anziani over 80, personale scolastico/universitario e forze armate e di polizia under 55, persone tra 55 e 79 anni, resto della popolazione di età superiore a 16 anni. Non sembrano però essere disponibili le date, perché tutto dipenderà dalla disponibilità effettiva dei vaccini. Prevista anche la vaccinazione a casa per chi è impossibilitato a muoversi. «Fondamentale e non certo ultimo per importanza -sottolinea invece Cricelli- l’ausilio dei medici di famiglia con i quali è stato recentemente firmato un protocollo dalla Regione Toscana. Saranno infatti loro a chiamare di volta in volta i propri pazienti per informarli del luogo dove potranno essere vaccinati. Disponibilità di dosi permettendo, naturalmente». Toccando in fine il tema dei “no vax”, così ha commentato Gabriele Canè: «I rigurgiti no vax sono stati soffocati da una fame di vaccini che andrà soddisfatta al di là delle forniture europee, che si stanno rivelando insufficienti». «L'evento ha permesso di fare il punto sul qui ed ora della situazione pandemica regionale -tira le somme il presidente Ferdinando Del Prete-, su cosa è effettivamente possibile fare per contrastare la progressione del virus. Abbiamo avuto conferma che il vaccino rappresenti l'arma più potente e sicura, capace di offrire una copertura sensibile e importante contro il Covid-19. Come ha spiegato il presidente Giani, esiste una certa lentezza nella vaccinazione della popolazione, ma questo non è dovuto all'organizzazione quanto alla mancanza dei vaccini disponibili. La serata ha raggiunto il suo obiettivo, grazie anche alla partecipazione dell'amministrazione regionale e comunale. Sul versante terapeutico invece abbiamo appreso che i farmaci monoclonali sono efficaci come cura, ma solo se utilizzati nelle prime fasi della malattia, subito dopo il tampone. Dunque non sarà possibile attenderne l'evoluzione per somministrare questo tipo di farmaco. A domanda se la Regione sia disposta a farsi carico degli alti costi del farmaco in caso possa essere adottato in maniera sistematica, il presidente Giani ha risposto affermativamente, e questa rassicurazione deve confortarci tutti». Caterina Ceccuti