Neonato operato al cuore all'ottavo giorno di vita, è il secondo caso al mondo

Il parto e il delicato intervento all'Ospedale del Cuore di Massa

Infermieri al lavoro (foto generica - Germogli)

Infermieri al lavoro (foto generica - Germogli)

Firenze, 6 maggio 2021 - Durante la gravidanza Mariana ha avuto la fortuna di incrociare la dottoressa Venturella Vangi, neonatologa dell'Ospedale di Careggi di Firenze, specializzata nella diagnostica fetale, che svolge la propria attività anche all'Ospedale del Cuore a Massa della Fondazione Monasterio, che racconta: "Ad un certo punto ho notato che nel cuore del feto c'era qualcosa di anomalo, senza riuscire subito ad inquadrarlo. Con esami più approfonditi, ho scoperto due anomalie congenite del cuore, relative ai grandi vasi, molto rare e di grande difficoltà di diagnosi prenatale. In letteratura c'è stato solo un caso, molto tempo fa. Questo è il secondo al mondo".

La madre, alla ventesima settimana di gravidanza, è stata quindi accompagnata all'Ospedale del Cuore di Massa, dove da anni è presente un'Area Nascita destinata proprio ad accogliere, in un percorso che va fino al parto, le gestanti cardiopatiche o portatrici di feti affetti da cardiopatia: qui, sono stati eseguiti ulteriori esami ed accertamenti e la donna è stata inserita nello specifico percorso. Al momento del parto l'équipe medica era  preparata per affrontare subito i problemi cardiologici del piccolo Cristian: un team coordinato dal Dottor Vitali Pak, cardiochirurgo pediatrico dell'Ospedale del Cuore, ha potuto operare il bambino quando aveva solo 8 giorni di vita

 "In 25 anni di carriera - spiega il dottor Vitali Pak - questo è stato il primo caso che mi sono trovato ad affrontare con l'associazione di due difetti congeniti così complessi. In sala operatoria abbiamo potuto eseguire una correzione definitiva di entrambi i difetti dopo pochi giorni dalla nascita, e con ottimo esito: è stato ricostruito l'arco aortico ed è stata chiusa la finestra aorto-polmonare. Siamo tutti molto felici di dire che il bambino adesso sta bene: dopo essere stato pochi giorni nel reparto della degenza con la sua mamma, è tornato a casa. In assenza di una diagnosi precoce, la donna non si sarebbe trovata qui da noi, e la storia rischiava di avere un finale diverso".