
Un’assenza durata vent’anni, con l’attività che successivamente si è concentrata solo in ambito giovanile (e poi "sociale"). Ma a distanza di due decenni dall’ultima volta, il Rugby Iolo potrebbe tornare a gareggiare a livello di prima squadra. Lo ha anticipato il presidente Saverio Trechas alla vigilia di una stagione rugbistica ancora tutta da scrivere. Perchè la riunione federale dello scorso 4 settembre, che avrebbe dovuto indicare le date d’inizio dei campionati è stata posticipata a lunedì prossimo e per avere le prime direttive sarà necessario pazientare. Il sasso, però, è già stato lanciato. E lo Iolo ripartirebbe dalla serie C2 202021, il torneo vinto dai Gispi Tigers due stagioni fa. "Ci siamo iscritti con riserva alla prossima serie C regionale – conferma Trechas – stiamo cercando innanzitutto di completare l’organico, manca ancora qualche tassello. Invitiamo anzi gli appassionati di rugby a farsi avanti contattando il numero 380.5269862, visto che non è prevista alcuna quota associativa per giocare tra le nostre fila. Quel che non deve mancare è l’entusiasmo". La rosa conta al momento circa una ventina di giocatori e sarà allenata da Valter Nutini. Con una particolarità: fra i tesserati ci saranno anche alcuni elementi degli Invictus, la compagine di "rugbisti speciali" della Polisportiva Aurora. I seniores ad ogni modo si alleneranno una volta a settimana e disputeranno le gare casalinghe al Chersoni, lo stesso impianto che ospita le partite dei Cavalieri Union. E non potrebbe essere altrimenti, visto che i Cavalieri stessi discendono in qualche modo dal Rugby Iolo. Era infatti il 2000 quando lo Iolo, il Rugby Prato e il Gispi diedero vita ad una franchigia che, partendo dalla serie B, arrivò in poco più di un decennio a giocarsi lo scudetto in Eccellenza. Erano i "vecchi" Cavalieri, quelli di Rima Wakarua e dell’attuale tecnico Alberto Chiesa, che cullavano il sogno di poter interrompere il duopolio lombardo-veneto nell’albo d’oro della massima divisione italiana. Ma con il tramonto dei "tuttineri" e l’ascesa del Prato Sesto, il Rugby Iolo era tornato a far parlare di sé soprattutto nell’ultimo quinquennio. Prima puntando sul ripristino delle varie formazioni giovanili, poi accentuando il carattere del "rugby integrato" e la collaborazione con la Pool Aurora. E quest’ultima, a determinate condizioni, verrà portata avanti anche in chiave agonistica: "Il nostro obbiettivo non è quello di creare una compagine capace di salire in serie A – ha concluso Trechas – ma di concentrarci piuttosto sull’aspetto ludico e sociale, portando avanti il concetto di mixed ability ad un piano superiore". La Prato ovale, insomma, sta per presentarsi alla prossima annata con quattro prime squadre: Cavalieri (A e "cadetta") Tigers (serie C1) e Rugby Iolo.
Giovanni Fiorentino