
Il Prato affronta una stagione difficile con tensioni tra tifosi e proprietà. Futuro incerto, ma si punta su Mariotti e Virdis.
Quanto accaduto ieri allo Stadio Comunale Velodromo Attilio Pavesi è solo l’ultima, infelice, pagina di una stagione davvero disastrata per il Prato. Disastrata sia per i risultati sportivi raggiunti dalla formazione biancazzurra, che era partita a inizio annata con tutt’altri obiettivi rispetto alla mera salvezza, sia dal punto di vista del rapporto con i tifosi, o almeno con la frangia più calda di essi. Un rapporto ormai praticamente irrecuperabile con l’attuale proprietà, come si è avuto modo di vedere in terra piacentina, ma anche a più riprese durante l’annata. E’ lecito domandarsi se il gesto inscenato in quel di Fiorenzuola D’Arda fosse premeditato: la sospensione della gara sarebbe un modo concreto e rilevante per danneggiare il club biancazzurro.
La prossima stagione rischia di cominciare sotto cattivi presagi proprio in relazione alla contestazione che il tifo della Curva Matteo Ventisette riserverà alla società sin dal primo giorno di raduno. A patto ovviamente che al timone ci sia ancora Stefano Commini. Ma lo scenario di un passaggio di mano dall’imprenditore romano a un altro soggetto, al momento, pare difficile da trasformarsi in realtà. Anche perché il progetto tecnico 2025/26 è già partito: nel corso di questa settimana dovrebbe arrivare l’ufficialità della permanenza di Marco Mariotti e di Francesco Virdis, con i quali il presidente Commini è da tempo d’accordo per continuare assieme. I lanieri ripartiranno quindi dalla coppia di ex Albenga e verosimilmente da circa sei/sette giocatori dell’attuale rosa. Per la stagione ventura sono sotto contratto Gian Marco Fantoni, Diego Galliani, Lorenzo Ciavarelli, Francesco Limberti e Gabriel Preci, il cui futuro però non necessariamente sarà ancora a Prato (il portiere dei lanieri ha importanti offerte sul tavolo).
Per il resto, la priorità sarà quella di accaparrarsi attraverso il mercato un attaccante in grado di garantire un bel bottino di gol. C’è però da fare i conti con il budget, che sarà certamente inferiore delle corazzate Ravenna, Pistoiese e Piacenza. E con risorse inferiori, come si può pensare di competere con le big? La risposta è presto detta: con la forza delle idee, con una selezione certosina dei giocatori e poi con il lavoro sul campo.
Francesco Bocchini
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