
Stefano La Rosa
Montemurlo, 28 aprile 2015 - Da dilettante in Eccellenza e giovane in cerca di lavoro a giocatore professionista in NPL 1, la serie C australiana. E' una avventura bizzarra quella che si appresta a vivere Stefano La Rosa, difensore classe 1991 originario di Bagnolo, che ha appena trascinato alla salvezza, da capitano, il Lanciotto, dopo aver militato per 5 anni anche nel Jolly e Montemurlo.
La Rosa ha infatti le valigie già pronte: sabato prossimo prenderà un volo per l'Australia e andrà ad allenarsi con il Bendigo City, la prima squadra di Bendigo, città a circa 100 chilometri da Melbourne, raggiungendo l'ex compagno Gianmarco D'Oria, portiere del team australiano dopo aver difeso i pali del Prato e anche del Lanciotto, che in Australia ha trovato il luogo ideale per dare sfogo alla sua voglia di calcio.
La Rosa, un sogno affascinante il suo: come è nata l'idea?
Sulla decisione ha influito molto il contatto con D'Oria, che già gioca in Australia. A loro serve un difensore e a breve si apre la finestra di mercato e lui ha fatto il mio nome. Sono professionisti, ma il livello di gioco è diverso rispetto al nostro. Diciamo che è l'equivalente di una serie D. Al di là del calcio, la mia è una scelta di vita. Ho buon probabilità di superare il provino e ho deciso di tentare. Qui a Prato non avevo particolari legami e nemmeno un lavoro stabile per colpa degli allenamenti. La crisi ha colpito duro il mondo del calcio e il tessuto delle aziende locali: le soddisfazioni sono sempre meno e a 24 anni ho deciso di provare a cambiare vita.
Non le sembra un rischio? Se non dovessero tesserarla che succederebbe?
Dipende tutto da me. Vado a giocarmi le mie carte e a mettere in mostra le qualità che ho. Come base di partenza dormirò da D'Oria, che ha un alloggio con altri giocatori del Bendigo City. Se il provino andrà bene sarà la società ad aiutarmi a trovare anche un lavoro, magari nelle fattorie australiane. Il loro è un calcio in grande crescita e stanno cercando di muoversi nel miglior modo possibile per migliorare il livello dei campionati. Ci sono sponsor e c'è grande entusiasmo. In ogni caso, il mio visto è annuale: rimarrò comunque in Australia per imparare l'inglese, per conoscere un mondo nuovo e per fare un'esperienza che rimarrà di sicuro importante nella mia vita. Poi fra 12 mesi vedremo.
A Prato davvero non c'erano sbocchi lavorativi o calcistici?
Diciamo che il mondo del calcio locale iniziava a piacermi sempre meno ed era difficile conciliare gli allenamenti pomeridiani con un lavoretto part-time mattutino. Ho fatto il magazziniere e ho provato a fare domande per altri lavoretti. Non c'erano grandi sbocchi. Poi è arrivata questa possibilità australiana e, pensando al mio futuro, ho deciso di coglierla al volo visto che le alternative in loco non erano altrettanto entusiasmanti. Chiudo un bel capitolo della mia vita per provare ad aprirne un altro, che spero sia pieno di belle pagine da scrivere. Mi spiace solo di non poter giocare il torneo dei rioni, ma seguirò il mio Bagnolo anche da Bendigo.
Leonardo Montaleni