Inaugurazione ospedale Covid: "Giani taglia il nastro, ma l'ex Creaf è simbolo di sprechi"

Prato, Fratelli d'Italia attacca sulla struttura per la cura del coronavirus

Il blitz di Fratelli d'Italia all'ex Creaf

Il blitz di Fratelli d'Italia all'ex Creaf

Prato, 7 dicembre 2020 - "Giani ci dica che fine hanno fatto i 22 milioni investiti per l'ex Creaf". E' l'affermazione, in una nota, di Fratelli d'Italia con Francesco Torselli, presidente del gruppo di Fratelli d'Italia in Consiglio regionale, Claudio Belgiorno, capogruppo FdI in consiglio comunale, e Chiara La Porta, dirigente nazionale del partito di Giorgia Meloni.

Le parole arrivano alla vigilia dell'inaugurazione del nuovo ospedale per malati di covid, a Prato, appunto nell'ex Creaf. "Prima di tagliare il nastro e farsi le fotografie di rito, domani il presidente Giani, che sarà qui per inaugurare i primi posti letto Covid nell'ex-Creaf di Prato, spieghi ai toscani che fine hanno fatto gli oltre 22 milioni e mezzo di euro spesi per questa struttura dalla Regione Toscana", sono le parole di Fratelli d'Italia.

"Il presidente Giani - spiega Torselli - domani sarà qui a raccontare ai toscani la novella per la quale con 5 milioni di euro ha realizzato l'eccellenza italiana della lotta al Covid-19. In realtà la verità è molto differente e l'ex-Creaf, per adesso, è soltanto un'eccellenza nello spreco di denaro pubblico. In 15 anni, infatti, la Regione Toscana ha speso più di 22 milioni e mezzo di euro per questa struttura che, fino ad oggi, è stato un contenitore vuoto e inutilizzato".

“Giani e il sindaco Biffoni – chiarisce Belgiorno – sono venuti qui dicendo che avrebbero realizzato in poco tempo 500 posti letto Covid. Domani, invece, ne saranno inaugurati solo 191. Ora vedremo quante persone ospiterà davvero il Centro Covid Pegaso di Prato. E non facciamoci ingannare dagli spot propagandistici, la Regione Toscana non spende 5 milioni di euro per mettere in piedi 500 posti letto, continueremo a denunciare con forza che sono stati sprecati 22 milioni di euro nell'ex Creaf”. 

“Sono oltre 30 milioni di euro i soldi pubblici che, fino a novembre, le amministrazioni di sinistra avevano buttato in un centro di ricerca che non è mai decollato - rincara La Porta -, i pratesi aspettano risposte. Questo è uno degli esempi più lampanti di cattiva amministrazione da parte della sinistra toscana”. 

"Il Presidente Giani aveva parlato di ben 500 posti letto pronti in un mese - spiega Torselli - mentre invece siamo a 190 posti che potranno, al massimo, diventare 340. Il vero problema non sono i 5 milioni di euro stanziati a novembre dalla Regione Toscana, bensì i precedenti 17 milioni e mezzo buttati nell'ex Creaf per realizzare un centro per la ricerca e la formazione al servizio del distretto tessile che non vedrà mai la luce visto che oggi è diventato un ospedale Covid".

"Qualcuno - conclude Torselli - su quel progetto aveva speso la propria faccia, oltre al denaro pubblico e se il progetto Creaf oggi è definitivamente tramontato, qualcuno dovrà pagare per i propri errori. La logica del 'tanto ormai è andata così' deve finire".