Prato capitale della metamorfosi urbana. Dalla giungla cittadina al parco innovativo

La città del tessile grande protagonista alla Biennale di archite ttura di Venezia con il modello della rigenerazione: tre super progetti

Produzione tessile e rigenerazione urbana nel Padiglione Italia a Venezia

Produzione tessile e rigenerazione urbana nel Padiglione Italia a Venezia

Firenze, 24 maggio 2021 - E se la Grande bellezza non fosse più prerogativa esclusiva di quello che è stato e che continuiamo ad ammirare attoniti? E se declinandosi al futuro guardasse a luoghi dove il contemporaneo si esalta nella rigenerazione urbana, capace di valorizzare nuovi modelli urbanistici? Allora se Firenze è la madre di tutte le eccellenze artistiche, Prato può diventare la vetrina di quello che una città moderna può rappresentare. Modificando se stessa per diventare altro. Non solo città fabbrica, non solo città policentrica, non solo città delle emigrazioni (dal sud Italia negli anni Sessanta dalla Cina negli anni Duemila), ma città capace di piegarsi e di non spezzarsi, di soffrire e rinascere guardando oltre. Come ha già fatto con il museo Pecci e con la sua statua simbolo, quella di Henry Moore. E allora Prato è giustamente protagonista alla mostra Internazionale di Architettura della Biennale di Venezia 2021. E’ capitale nel Padiglione Italia che accoglie i visitatori della mostra dedicata alle Comunità resilienti.

Non è casuale che il Padiglione Italia abbia dato rilievo al caso pratese visto che tanti architetti e progettisti hanno cominciato a osservare Prato come un laboratorio. Prato città che sa leccarsi le ferite (il mercato globale del tessile ha messo in ginocchio l’imprenditoria locale) e non mollare mai, sta portando avanti progetti da capitale europea. Con un respiro internazionale e una visione diversa: pensare in grande per far vivere e produrre in maniera nuova. Il riferimento è la sostenibilità. Una vera e propria metamorfosi che riguarda interi quartieri di Prato. Tre i grandi piani operativi che potranno contribuire a reinventarla: il progetto per il Parco Centrale, concorso internazionale, per trasformare l’area dell’ex ospedale in una parco da vivere 24 ore su 24; il progetto Prato Urban Jungle il cui obiettivo è rinaturalizzare alcuni quartieri di Prato "in modo sostenibile e socialmente inclusivo attraverso lo sviluppo di vere e proprie giungle urbane" e il progetto di innovazione urbana "Più Prato", finalizzato alla realizzazione di un distretto creativo funzionale al rilancio del Macrolotto Zero.

"La presenza di Prato alla Biennale di Venezia è il riconoscimento di una città che negli ultimi anni è diventata all’avanguardia per innovazione e attenzione alle politiche urbane e ambientali" sottolinea il sindaco di Prato Matteo Biffoni. "E’il riconoscimento della forza di questa città, della sua capacità di essere contemporanea e guardare al futuro senza mai piegarsi su se stessa". E l’assessore Valerio Barberis gli fa eco: "Dal 2014 Prato ha promosso un nuovo paradigma urbano che ha messo al centro la natura e l’inclusione sociale, divenendo un laboratorio sul ruolo che le aree urbane avranno in relazione alle sfide che attendono il futuro dell’umanità. E’ un onore per noi l’attenzione che la Biennale ci dà: le strategie attuate in questi anni hanno spesso anticipato le dinamiche del dibattito internazionale sulle trasformazioni urbane".