Vini, premiati i magnifici quattro Carmignano culla di eccellenze

Il Consorzio continua a raccogliere consensi. E cala il poker con i ‘tre bicchieri’ del Gambero Rosso. Sono stati assegnati all’azienda ‘Piaggia’, a ‘Le Farnete’, alla Fattoria di Capezzana e alla Tenuta di Artimino

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Una piccola docg che si conferma ancora una volta grande. Il Consorzio del vino di Carmignano anche quest’anno raccoglie una cospicua messe di consensi da parte delle guide del settore più autorevoli e blasonate. In particolare il Consorzio cala il poker con l’assegnazione dei ‘tre bicchieri’ del Gambero Rosso all’azienda vinicola ‘Piaggia’, alla Tenuta ‘Le Farnete’, alla Fattoria di ‘Capezzana’ e alla Tenuta di Artimino. I magnifici quattro si aggiudicano così il prestigioso riconoscimento rispettivamente per il Carmignano Riserva 2019 assegnato a ‘Le Farnete’ di Enrico Pierazzuoli, al Poggio dei Colli IGT Cabernet Franc 2019 di ‘Piaggia’, al Carmignano Riserva 2017 Vigna Grumarello di Artimino e al Vinsanto Riserva 2014 della famiglia Contini Bonacossi di ‘Capezzana’.

Ottimi posizionamenti, con l’attribuzione dei ‘due bicchieri rossi’, anche per aziende come Fattoria Ambra con il suo Riserva Elzana 2018 e Fabrizio Pratesi grazie al Carmignano Riserva Circo Rosso, annata 2019. Identico, unanime consenso arriva anche dalla guida dello Slow Wine edita da Slow Food, con l’aggiunta della Fattoria di Bacchereto che guadagna un riconoscimento speciale per il particolare rispetto dei valori territoriali e ambientali mostrato, pur non facendo parte del novero consortile. La storica Guida Oro Veronelli si concentra invece sul Villa di Capezzana 2012 e sul Vinsanto Riserva 2014, a sostegno di un progetto di tradizione e continuità della famiglia Bonacossi. Le ‘quattro viti’ della guida Ais vanno ancora ai protagonisti assoluti di quest’anno già citati, mentre ne vengono assegnate due a Colline San Biagio con il Carmignano Sancti Blasii 2017. Si tratta insomma di un consenso decisamente unanime da parte delle Guide italiane dei Vini relative al 2022 sottolineato anche dai Magazine internazionali, come Decanter con un articolo di Stephen Brook, o Wine Spectator e The Wine Advocate grazie al pezzo di Monica Larner.

Tutto questo si traduce in trionfo della piccola docg che con i suoi quattordici consociati si posiziona così per premi e riconoscimenti tra le prime se non in assoluta prima in Italia. "Siamo tutti molto soddisfatti e felici – ha dichiarato Beatrice Contini Bonacossi di Capezzana – Possiamo dire che questi nuovi consensi da parte della critica enologica sono il risultato di un lavoro meticoloso nel quale crediamo da sempre. Tutta la mia gratitudine va soprattutto a mia sorella Benedetta per la passione e l’abnegazione che mette nella cura amorevole delle uve, dalla vigna alla cantina". Anche Enrico Pierazzuoli mostra tutti i segni della contentezza per il traguardo raggiunto in linea con il successo consolidato dei suoi vini. "Per me lavorare nell’incertezza è sempre stato uno stimolo. Ho sempre saputo che questa mia professione sarebbe stata tutt’altro che facile, ma quando vedi che i tuoi sforzi sono premiati è bello godere di tutta la felicità che ti piove addosso. Io sono un ottimista per natura e guardo al futuro con fiducia. Se così non fosse, smetterei subito".

Aria leggera si respira anche in casa Ambra con un Beppe Rigoli raggiante per l’ottimo posizionamento del suo vino, un prodotto di alto livello che non poteva sfuggire agli esperti del settore. "Mica ce li regalano premi simili!". Silvia Vannucci che con il padre Mauro dirige l’azienda Piaggia non ha di certo peli sulla lingua: "I nostri vini sono ormai pienamente riconosciuti e le conferme non possono che renderci felici, ma questo dipende da specialmente da un lavoro congiunto, di squadra, che riesce a far funzionare tutto come un orologio perfetto. Quindi devo dire grazie alle tante persone che sostengono questo nostro progetto rendendo possibile il ripetersi di rinnovati successi".

Guido Guidi Guerrera