REDAZIONE PRATO

Una scala verso il cielo The song of the Ladder Con Camerata e Met un miracolo per la città

Il 27 e il 28 maggio una grande produzione in prima assoluta mondiale. L’orchestra, i solisti, i cori di adulti e bambini, le voci del pubblico:. in San Domenico la comunità che condivide la gioia della musica . .

Una scala verso il cielo The song of the Ladder Con Camerata e Met un miracolo per la città

L’ascesa della Camerata che sale il gradino del 25° anno del suo ininterrotto racconto musicale alla città: un dono meraviglioso, forse inimmaginabile, che oggi approda ad un appuntamento destinato a diventare storico, per il tramite di una favola lirica ispirata alla storia di Giacobbe, dal libro della Genesi: una rappresentazione in forma teatrale di canto e musica nella Chiesa di San Domenico, il 27 e 28 maggio, che ha per titolo "Il sogno della Scala. The song of the Ladder", per la musica di John Barber, apprezzato compositore inglese, sul libretto di Hazel Gould. Si tratta di una opera-parabola commissionata a Barber dalla Camerata, ed è quindi Prato la città scelta per questa prima mondiale assoluta: una grande coproduzione della nostra orchestra insieme al Teatro Metastasio, come fu già nel 2016 per quell’"Arca di Noè" di Britten. Ricorda, non senza commozione, il direttore artistico della Camerata Alberto Batisti: "Usciti da San Domenico in quel giorno di maggio del 2016, ci dicemmo che quella esperienza non poteva finire". E il valore e l’emozione di quell’"Arca" di Britten che faceva cantare e suonare un’intera compagine musicale cittadina, compreso il pubblico dei fedeli, si rinnova oggi uscendo dal cataclisma acquoreo biblico ed ergendosi verso il cielo sulla emblematica scala di Giacobbe, come fosse un pentagramma verticale, metafora della scala dimenticata dagli angeli che donano così all’umanità il miracolo della musica. Quella scala è il canto, la musica, il tramite tra terra e cielo. Ma, più prosaicamente, è anche la conferma di una possibile condivisione tra teatro di prosa (Metastasio) e musica (Camerata). Una parabola da chiesa per orchestra sinfonica, per orchestra di ragazzi, sei voci liriche soliste, coro di voci bianche, e partecipazione canora dell’assemblea del pubblico: uno straordinario edificio di suggestioni con risorse nate e cresciute in questi 25 anni di Camerata: bambini e adulti per cantare e suonare, la Sinfonietta di giovanissimi, i professori e allievi della scuola Verdi, preziosa culla di formazione (tutti amalgamati dal direttore principale della nostra orchestra Jonathan Webb).

Da quell’Arca di Noè di Britten, oggi possiamo dire, è germinata una visione che offre interessanti orizzonti di teatro musicale, proprio sulla scia della poetica di Britten: non "opera per ragazzi", ma opera comunitaria che coinvolge la coralità di un sodalizio umano. E pensare che John Barber, il compositore la cui estetica si fonda sull’idea di una missione sociale della musica, oggi quarantenne è cresciuto come voce bianca cantando musica di Britten: un presagio che oggi a Prato accomuna energie culturali, artistiche e istituzionali (coinvolti nel progetto anche il Comune e la Fondazione Cassa di risparmio). Un canto finale immensamente corale, nella Chiesa di San Domenico a maggio, lascia una eredità da raccogliere, l’epifania di un progetto che ha già delle virtuose radici: dopo l’"arca", ecco la "scala", metafora della musica che è un altro gradino sul quale si ascende verso l’arte, strumento per rendere migliore la vita a tutti: laboratorio di futuro, occasione per la città del tessile di diventare anche città che produce arte.

Goffredo Gori