Una ricetta per il centro "Si rivedono i turisti Ci aspettiamo l’estate della ripartenza"

Gei (Fipe Confcommercio): "Previsti buoni risultati per il settore ristorazione". Nota dolente sul personale: "Mancano figure specializzate". E da mercoledì al Castello arriva "Eat Prato e La Toscana in Bocca". .

Tre giorni da bere e da mangiare al Castello dell’Imperatore. Dopo il successo registrato a Pistoia, arriva a Prato un nuovo format dell’enogastronomia: si chiama "La Toscana in Bocca" ed è stato inserito nel cartellone di EatPrato, la manifestazione promossa da Confcommercio, PratoTurismo, Green Valley, Camera di Commercio e Vetrina Toscana, insieme a numerosi partner e sponsor. Al centro delle serate degustazioni a prezzi calmierati ma l’iniziativa alle porte dell’estate segna soprattutto la ripartenza del turismo e della ristorazione in generale perché nella bella stagione è più incentivante uscire e mangiare fuori. Tommaso Gei, storico ristoratore pratese e presidente della Fipe Confcommercio interprovinciale, fa il punto della situazione su questa scommessa a colpi di gustose pietanze che unisce Pistoia a Prato. Ma non solo: come sarà l’estate 2023 per la ristorazione?

Tommaso Gei, per "La Toscana in Bocca" e "EatPrato" quest’anno si è puntato sul Castello dell’Imperatore, come mai questo salto?

"Ragionando con il Comune di Prato si è pensato di dare ancora più respiro a EatPrato e, a differenza dello scorso anno, i ristoratori potranno proporre assaggi a prezzi calmierati. Lo scorso anno il piatto acquistato equivaleva ad una portata, quindi era una vera e propria cena. Questa sarà la scoperta di sapori che arrivano anche da fuori Prato. E ad esempio con 10 degustazioni, l’undicesima è gratis. Il cambio di location significa dare alla manifestazione un approccio completamente diverso".

E quest’anno ci saranno gli ospiti con mini talk show: di cosa si tratta?

"Il ristoratore, il pizzaiolo, il pasticcere, il gelataio oggi devono essere in grado di sviluppare contenuti, ossia farsi conoscere attraverso Tik Tok o Instagram. Gli esperti sono il filo conduttore del nuovo approccio alla cucina. Il cooking show, sia televisivo sia in piazza, oggi ha bisogno di prospettive future e la comunicazione passa attraverso questi canali. I talk saranno dalle 19,30 alle 21,30 giusto il tempo di intrattenere il pubblico prima delle degustazioni".

Come si preannuncia l’estate a Prato per il comparto ristorazione?

"Quest’anno ci aspettiamo un buon risultato perché il turismo è in ripresa. E’ chiaro che il locale nelle zone più periferiche in agosto lavora molto meno rispetto al centro storico e quindi chiude. In centro, chi prima o chi dopo riesce a fare le ferie garantendo il servizio. I turisti sono tornati e chi avrà l’accortezza di stare aperto, sono certo lavorerà. Ovviamente, non possiamo paragonarci a Firenze".

Dal punto di vista occupazionale, i locali di Prato sono in affanno?

"Un ristorante può piombare nella difficoltà se all’improvviso esce un membro del team ma laddove non c’è un modo di lavorare molto rigido e il clima interno è buono, è rara la fuga del personale. Diciamo che mancano le figure specializzate in quanto gli anni della Pandemia hanno fatto perdere unodue anni a chi stava entrando nel mondo del lavoro. Se un ristorante e un hotel stellato cercano un cuoco con 5 anni di esperienza è difficile trovarlo fra le nuove leve per questo motivo e chi ha già un buon posto non lo lascia. Manca poi la forza lavoro fra gli italiani e su questo tema bisognerà confrontarci. In ogni caso non si diventa bravi nella ristorazione senza impegno e senza riconoscimenti morali ed economici".

La Tari aumenta: cosa pensano i titolari? "L’aumento non è stato piacevole anche se sappiamo che non dipende dal Comune . Cerchiamo di fare la nostra battaglia ma è un salasso che va a colpire le spese vive e incide sui bilanci".

M. Serena Quercioli